Cyclus è una “Rete Certificata di Demolitori d’Auto” ed è stata introdotta da Cobat, un’azienda italiana che da 30 anni opera nel campo dell’economia circolare e in merito al miglioramento dell’efficienza del riciclo dei rifiuti.
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Cyclus in un mondo sempre più digitalizzato
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Sebbene i veicoli elettrici siano spesso associati al termine transizione, l’industria automobilistica utilizza questa frase anche per riferirsi al ciclo di vita dell’auto. Lo scorso luglio la Commissione Europea ha presentato un regolamento che imporrebbe il riciclaggio delle automobili e dei loro componenti a fine vita. L’obiettivo del testo comunitario è di promuovere il riutilizzo dei materiali e la circolarità nell’industria automobilistica. L’aspettativa sarà che – se il regolamento verrà attuato – le automobili dovranno subire un ciclo: dalla progettazione alla fine del loro ciclo di vita preservando anche l’ambiente. Proprio per questa ragione Cyclus ha presentato tale innovativo programma.
E gli autodemolitori posso: inserire i dati di ogni elemento di tutti i veicoli che arrivano. Sulla piattaforma sono disponibili anche report, schede o statistiche tecniche in generale dei veicoli.
A tale piattaforma hanno aderito anche Smart, Mazda, Porsche e Ineos, e da più di cinquanta aziende di demolizione di automobili al fine di garantire una giusta conduzione e localizzazione dei componenti delle auto, inclusi i veicoli ibridi e 100% elettrici.
Non solo un mondo più pulito, ma anche nuovi posti di lavoro
Oltre a rendere l’ambiente più pulito e lontano dall’inquinamento, Cyclus garantisce anche nuovi posti di lavoro.
Durante un convegno presso il Palazzo Capranichetta in Piazza Monte Citorio, Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, ha affermato testuali parole:
La nuova proposta di regolamento europeo può consentire grandi passi avanti per il riciclo delle auto a fine vita. Contiene indirizzi e misure che certamente forniranno un contributo decisivo per il settore. In questo modo, la proposta di Cobat è pienamente in linea con l’indirizzo indicato dall’Unione Europea, chiarendo l’esigenza di migliorare e perfezionare il processo di lavorazione e di avviare il riciclo dei componenti automobilistici.
Mentre Claudio De Persio, amministratore Delegato di Cobat e di Haiki+, ha dichiarato:
Promuovere le buone pratiche di recupero e riciclo per Cobat è un obiettivo costitutivo. Da tempo siamo chiamati a dare sostanza ad un cambio di passo nella gestione del fine vita e il comparto dell’auto su questo ha dimostrato lungimiranza e senso pratico. Cyclus e Cobat intendono accompagnare questo processo di sostenibilità in modo pieno, fornendo una soluzione innovativa e efficiente per facilitare il raggiungimento degli obiettivi essenziali di tutela ambientale e di trasparenza. Cyclus è parte di un sistema aperto a tutti. Attraverso una piattaforma interoperabile che permette un uso efficiente dei dati, è infatti possibile tracciare in maniera sicura le componenti di un veicolo. Un vantaggio per gli operatori, uno strumento già efficiente al servizio della circolarità.
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