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L’intervista – Costantino (Hyundai): “Sarà la tecnologia a cambiarci”

l’intervista – costantino (hyundai): “sarà la tecnologia a cambiarci”

L’intervista – Costantino (Hyundai): “Sarà la tecnologia a cambiarci”

Gabriele Costantino, monzese di origini, lavora alla Hyundai Italia dal 2010, dopo esperienze maturate nel mondo delle società di noleggio: oggi è il fleet manager dell’azienda e traccia un bilancio del 2022 che si sta per concludere.

Anche quest’anno avete registrato tempi di consegna più lunghi per le flotte?

I tempi di consegna sono sicuramente cambiati, perché influenzati dai rallentamenti che hanno interessato la produzione a livello globale in tutte le industry, non solo nel settore automotive. Abbiamo comunque cercato sempre di comunicare le tempistiche tramite le concessionarie al momento dell’acquisto: sono sicuramente un po’ più dilatate, ma non in maniera eccessiva. Monitoriamo costantemente gli ordini e la logistica per disporre sempre di un quadro aggiornato; siamo abbastanza fiduciosi del fatto che questa situazione andrà risolvendosi nel tempo, frattanto lavoriamo per garantire, come al solito, trasparenza e supporto sia ai clienti privati, sia a quelli corporate. Dal punto di vista dei trasporti, comunque, le cose sono migliorate; resta una mancanza di trasportatori che guidino le bisarche, ma per le navi e i porti, soprattutto in Oriente dove il covid aveva determinato blocchi e lunghe quarantene, il quadro è meno grave. Oggi più che mai, però, essendosi allungati i tempi di consegna è aumentata la domanda rispetto all’offerta: i clienti vorrebbero subito la vettura, non appena viene comunicato il numero di telaio, ma ci sono sempre tempi di sdoganamento e pratiche burocratiche. Noi cerchiamo di gestire tutta la filiera, da quando l’auto viene prodotta a quando arriva in concessionaria, cercando di ridurre le attese anche a nostro beneficio.

Quali sono le alimentazioni alternative e le tecnologie di bordo più richieste dai fleet manager?

Innanzitutto, bisogna dire che i fleet manager sono sempre più interessati all’elettrificazione: però bisogna capire bene che cosa s’intenda per quest’ultima. Ci sono società che spingono verso le Bev e fleet manager che procedono invece a tappe, iniziando dal mild hybrid per passare al full e alle EV. Come Hyundai siamo sicuramente pronti a rispondere a qualsiasi esigenza dei clienti, disponendo di una gamma più che completa, forse unica, che va dal mild hybrid al full al plug-in, fino ad arrivare alle full electric e all’idrogeno. Questo consente di assecondare la transizione che tutti dovremo fare, perché gli obbiettivi in termini di CO2 non sono solo delle case costruttrici, ma anche delle aziende che, per ragioni di brand, tengono a essere green. Un altro aspetto molto importante, che i fleet manager guardano con grande attenzione, è quello degli Adas, cioè le auto che tecnologicamente possono aiutare il guidatore, un loro collega, a essere più sicuro, evitando i rischi dovuti a mille motivi, dalla distrazione all’imprevisto. Le nostre vetture rispondono pienamente alle esigenze del cliente perché già a partire dall’allestimento entry level sono equipaggiate di serie con una dotazione di sistemi di sicurezza attivi e passivi che le pone al vertice della categoria. Poi si arriva, soprattutto sui modelli più nuovi come Tucson, Santa Fe, Ioniq 5 e Kona elettrica, agli aiuti attivi al guidatore: per esempio, il rear cross traffic, sistema che, in uscita da un parcheggio in retromarcia, non solo avvisa, ma ferma l’auto nel caso sopraggiunga un’altra vettura o un pedone. Tra i più apprezzati dai fleet manager ci sono i dispositivi anticollisione, che evitano l’incidente in caso di distrazione: noi proponiamo la frenata d’emergenza che evita l’impatto, su alcuni modelli anche in caso di svolta, soluzione non molto diffusa. Anche il mantenimento al centro della corsia è molto apprezzato: insieme con il cruise control adattivo si avvicina molto alla guida, per così dire, autonoma.

Captive e noleggiatori multimarche: come sono i vostri rapporti con queste realtà differenti?

Collaboriamo con tutti i principali operatori del Nlt e pensiamo che questa sia una parte importante del mercato per crescere sempre di più, come share e come brand. Riscontriamo un importante aumento della richiesta di Nlt anche da parte di privati che cercano la mobilità senza la proprietà: proprio per questo abbiamo investito in una nostra captive, la Hyundai Renting, che oggi è in grado di rispondere alle esigenze di tutti i clienti, sia business sia privati, con un alto livello di servizio, erogato direttamente dalla nostra rete di concessionari. Il noleggio ai privati è in crescita, in particolare al Centro e Sud Italia per motivi assicurativi, ed è una scelta che molti stanno facendo perché consente di mettere in budget il costo fisso mensile di una vettura; ci sono offerte per chilometraggi bassi e anticipi che permettono di ottenere un canone basso e di usufruire dell’auto senza pensieri, con assicurazione e manutenzione incluse. Il Nlt aiuta anche in quelle tecnologie che il cliente ancora non conosce, soprattutto quelle che si può pensare abbiano un’obsolescenza abbastanza rapida, anche se così non è: si ritiene che dopo tre anni si possa cambiare modello o tecnologia, se non ci si è trovati bene, senza avere il problema della rivendita dell’usato. Noi crediamo in queste tecnologie e per questo proponiamo canoni interessanti per tali vetture. Le aziende, soprattutto quelle più grandi, hanno eliminato la proprietà dei veicoli da parecchio tempo perché il noleggio permette di sopprimere costi di gestione importanti (servirebbero un ufficio dedicato o investimenti in software). Il diesel è comunque richiesto da chi fa molti chilometri, ma molti stanno iniziando ad avvicinarsi al full e plug-in hybrid, anche per il costo del gasolio, oggi superiore a quello della benzina. Pure le aziende più piccole si stanno spostando verso l’acquisto della mobilità, più che del bene, per una serie di vantaggi: per esempio, i veicoli non entrano nel bilancio e negli asset dell’azienda. Pensiamo che la direzione sia questa: stanno nascendo molti servizi legati alla mobilità che escludono ormai la proprietà ed è stato rispolverato lo stesso leasing, offerto anche al privato. Noi stessi abbiamo il prodotto Buy mobility, un servizio di leasing offerto sia ai privati sia alle aziende. Poi, la tecnologia cambia velocemente, ma è la tecnologia stessa che cambia le nostre abitudini: lo vediamo nel mondo del lavoro dopo il covid, con l’avvento delle videochiamate che già esistevano, ma venivano utilizzate poco, con lo smart working, la riduzione dei viaggi, la possibilità degli incontri virtuali. Sarà la tecnologia a plasmare le nostre abitudini e non viceversa: piano piano, come siamo arrivati allo smartphone, impareremo a usare le auto elettriche o l’idrogeno, per una questione di velocità di ricarica, che potrà prendere il posto del diesel. Anche le infrastrutture per la ricarica delle elettriche stanno crescendo velocemente, forse un po’ meno in Italia per questioni di regolamentazione, per esempio in autostrada; un domani sarà però normale ricaricare le batterie con le colonnine fast charge e già oggi con le Ioniq 5 e 6 bastano 15 minuti per una carica dal 10 all’80% della batteria. Certo è che il cuore dell’auto sarà il suo software e non più il motore termico: chi ha investito per primo nelle nuove tecnologie avrà dei vantaggi.

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