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Lamborghini: Winkelmann, anche con l'elettrico l'Italia resta centrale

Dalla prima elettrica ai carburanti sintetici. Dalle piattaforme alle batterie, il numero uno della Casa di Sant'Agata parla a 360 gradi

lamborghini: winkelmann, anche con l'elettrico l'italia resta centrale

Direzione Cor Tauri, direzione elettrico, direzione Italia. Lamborghini guarda alle prossime sfide con la consapevolezza che lo stabilimento di Sant’Agata Bolognese rimarrà il fulcro della produzione, dell’occupazione e dell’eccellenza, nonostante le ovvie sinergie con la capogruppo Volkswagen.

Stephan Winkelmann, presidente e amministratore delegato della Casa emiliana lo ha ribadito nel corso di una tavola rotonda con la stampa italiana, spiegando le strategie a breve-medio termine della ‘Lambo’, compreso l’impegno a ridurre del 40% l’impronta carbonica entro il 2030 su tutta la catena del valore.

La fabbrica di Sant’Agata Bolognese

Ecco, per brevi capitoli, una sintesi del Winkelmann-pensiero.

L’Italia resta centrale

“Già oggi il 38-40% dei nostri fornitori è italiano: questo è qualcosa che vogliamo mantenere. Naturalmente, noi abbiamo un grande vantaggio rispetto ad altri produttori, altre aziende, altri marchi, di avere due tipi di make or buy: chiaramente la prima cosa è che noi dobbiamo decidere cosa è ‘core’ per la Lamborghini e lo continueremo a fare. Il perimetro non cambierà. Rispetto a quando sono arrivato io, nel 2005, che eravamo 600 persone, oggi siamo ben più di 2 mila e andremo verso i 3 mila nel prossimo futuro. Questo fa capire come ci stiamo muovendo e quanto ci sta a cuore mantenere l’eccellenza e anche lo sviluppo dei vari componenti qui in Italia e comunque qui a Sant’Agata. Non guardiamo il passaporto, ma posso dire che ben oltre il 95% dei nostri collaboratori sono italiani e lo saranno anche in futuro”.

Stephan Winkelmann

Elettrificazione

“Per quanto riguarda l’elettrico, oggi è presto per dare una risposta, io posso parlare dell’accoglienza che ha avuto la Revuelto, che è un’ibrida, ed è stata a livello globale molto molto positiva, infatti abbiamo un portafoglio ordini che supera i due anni e mezzo e questo fa sì che possiamo dire che il primo passo della nostra strategia è stato più che digerito. Sul concept della Lanzador stiamo raccogliendo dei feedback, faremo anche un clinic per capire un po’ a livello globale come è il sentiment verso una supersportiva o verso una supersportiva per uso quotidiano completamente elettrica. Stiamo valutando anche queste cose, sapendo naturalmente che ancora nessuno ha avuto l’opportunità di guidare questo tipo di vetture”.

Lamborghini Revuelto 2024

Carburanti sintetici

“Abbiamo l’opportunità che stiamo continuando a valutare in varie direzioni, di utilizzare la benzina sintetica come alternativa per continuare a avere dei motori a combustione interna anche oltre la fatidica data del 2035. Sta di fatto che bisogna capire relativamente presto come farlo, che ci vuole una parte del legislatore, dall’altra parte deve essere ok dal punto di vista globale e non per ultimo sui mercati ci deve essere abbastanza benzina sintetica a disposizione”.

Le prime Lamborghini elettriche

“Siamo sicuri che il periodo che abbiamo di fronte a noi, l’arco temporale, ci permetterà di dimostrare che siamo in grado di avere l’eccellenza anche nell’elettrico. Noi stiamo lavorando per mettere a punto il software, sul rapporto peso-potenza, delle macchine che secondo noi possono essere al di là delle aspettative delle migliori vetture a combustione interna. Questo è da provare, ci stiamo lavorando, dateci un po’ di tempo. Lo vedrete naturalmente in prima persona. E, se parliamo di supersportive, non è importante essere i primi ad arrivare a fare una certa cosa, ma quando ci si arriva bisogna essere migliori“.

Lamborghini Lanzador Concept

Lanzador nel 2028, consegne nel 2029?

“Le nostre vetture sono tutte costruite già per il cliente finale, non per lo stock, per cui dobbiamo far vedere sempre la macchina in anticipo rispetto alla consegna, perché così hai un’opportunità a livello globale di raccogliere gli ordini prima di iniziare la produzione. Questa è una cosa che noi facciamo da sempre, per cui semmi si chiede quando usciranno le prime vetture dalla fabbrica della prima elettrica, adesso è difficile dirlo: dipende un po’ dal periodo in cui nel 2028 presenteremo la Lanzador (il modello di serie della concept già esposta a Pebble Beach – ndr.). Quindi è molto probabile che le prime poi saranno consegnate nel 2029. Questa è certamente una possibilità”.

Il lato sostenibile di Lamborghini: la strategia Cor Tauri

Piattaforma e batterie

“Ogni piattaforma deve essere adattata. Sulle super sportive noi facciamo tutto in casa, invece sulle vetture più a uso quotidiano, come abbiamo fatto già con la Urus, avremo l’opportunità di usare una piattaforma del gruppo e con la Urus abbiamo dimostrato che questo non ha limitato nelle vendite né la guidabilità e il DNA della Lamborghini, per cui i nostri ingegneri sono stati bravissimi a fare una vera Lamborghini con dei componenti del gruppo”. E il pacco batterie? Punterà anche sullo stato solido come sembra voler fare Volkswagen? “Adesso non voglio parlare troppo del futuro, ma è chiaro che è quello che noi stiamo sviluppando in questo momento vedrà la luce solo alla fine del decennio, per cui la scelta è già stata fatta ed è sulla tecnologia esistente”.

Vendite e prospettive

Dopo le oltre 10 mila consegne e i 2 miliardi di fatturato del 2023, “è ancora presto per fare delle previsioni, ma il portafoglio ordini sta andando bene, non abbiamo segnali di debolezza. E se le cose vanno come l’anno scorso, normalmente non vedo problemi a ripetere dei risultati ottimi”.

Foto spia – Lamborghini Urus Plug-In Hybrid 

Il mercato cinese

“Il peso delle supersportive all’interno del mercato cinese è sempre stato meno importante, più piccolo rispetto agli altri. Questo ha diverse motivazioni, una tra le quali naturalmente è l’alta tassazione che si ha in questo mercato rispetto all’Europa o rispetto agli Stati Uniti. Noi non vediamo sul mercato cinese una crescita nel nostro segmento nei prossimi paio d’anni, ma crediamo fortemente che quell’area nel medio lungo periodo sarà sempre più importante, anche per un costruttore come il nostro.

Il ruolo centrale dell’Italia nel futuro di Lamborghini passa anche attraverso il nuovo contributo statale (dopo quello del 2015, governo Renzi, per amlpliare la fabbrica e costruire la Urus). Contributo che dopo l’ok della Regione e di Invitalia e in attesa di uno (scontato?) via libera del ministero delle Imprese e del Made in Italiy.

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