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La scalata di Ferrari è cominciata. Il difensore si riprende il Sassuolo

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La scalata di Ferrari è cominciata. Il difensore si riprende il Sassuolo

di Stefano Fogliani

SASSUOLO

Facciamo ammenda e ammettiamo che sbagliammo, ‘battezzandolo’ come titolare, nei campetti della vigilia, in vista di Sassuolo-Monza.

Non sbagliamo, tuttavia, se diamo un ideale ‘bentornato’ a Gian Marco Ferrari, centrale neroverde di lungo corso – trentun anni compiuti lo scorso maggio, acquistato nel 2016, due stagioni in prestito tra Crotone e Samp e poi 160 presenze nelle ultime 5 stagioni a Sassuolo – che l’estate sembrava poter mettere ai margini del progetto. Cagliari e Parma sulle tracce del difensore, finito sul mercato ma alla fine rimasto a disposizione di Alessio Dionisi che su di lui, una volta chiuse le trattative, non ha mai smesso di puntare, tenendone ben d’occhio i progressi a livello di condizione. Un ritiro da ‘separato in casa’ e una condizione da trovare allenandosi non a parte ha tuttavia tardato l’affacciarsi di Ferrari – che del Sassuolo è stato anche capitano – al campo: solo spezzoni, fin qua, per lui. Ma sempre più lunghi, e sempre più frequenti. Non convocato contro l’Atalanta, quando ancora il mercato incombeva, poi tre panchine contro Napoli, Verona e Frosinone e dalla gara contro la Juventus un faticoso riarrampicarsi a se stesso. Un minuto (più recupero) contro la Juventus, 9’ (sempre più recupero) a San Siro contro l’Inter, 22’ lunedi contro il Monza. Lecce sarà la volta buona per rivederlo dal 1’? Vallo a sapere, ma Viti è infortunato, Tressoldi non è al top e non si aggiunge altro, anche perché conoscendolo, l’idea è che il difensore neroverde il suo posto in squadra se lo riprende più volentieri per meriti suoi che non per sfortune altrui, ma dovesse davvero ripresentarsi in campo dal 1’ al ‘Via del Mare’ Ferrari si riannoderebbe, riannodando se stesso, ad un percorso interrotto quattro mesi fa, quando era in campo dal 1’, e con la fascia da capitano addosso, in occasione del Sassuolo-Fiorentina che chiuse la stagione scorsa. Quella che, fino a metà agosto, sembrava essere la sua ultima in neroverde: il mercato, nel frattempo, gli ha aperto qualche porta che tuttavia il difensore non ha varcato, rimettendosi a disposizione con vista su una stagione vissuta fin qua da comprimario, etichetta dalla quale si sta, tuttavia, progressivamente affrancando.

Con la benedizione di Alessio Dionisi, che dell’uomo e del giocatore ha stima e considerazione (“è un giocatore comunque importante, anche per lo spessore che ha”) e sa che su di lui può contare, non foss’altro perché, ha detto ancora il tecnico neroverde, “ha vissuto un’estate particolare rispetto agli ultimi anni, ma si è sempre fatto trovare pronto”.

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