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La Formula E sbarca a Roma per il duello all'ultima curva tra Porsche e Jaguar

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La Formula E sbarca a Roma per il duello all’ultima curva tra Porsche e Jaguar

MILANO – Se la Formula 1 cerca di portare la gente alle vetture e ai piloti, la Formula E si muove sempre in direzione opposta. Uno dei grandi meriti del campionato mondiale con le monoposto elettriche è stato infatti quello di cercare di organizzare i suoi Gran Premi, o più correttamente E-Prix come sono ufficialmente definiti, nelle grandi città di tutto il mondo. E se a New York gli organizzatori si sono dovuti accontentare delle banchine sul porto di Brooklyn, a Parigi il sogno è diventato maestosa realtà attorno all’Hotel des Invalides, ultima dimora di Napoleone, in uno scenario pittoresco e indimenticabile. Detto questo, si capisce quale importanza può avere l’appuntamento di Roma, vero e proprio fiore all’occhiello per chi sta cercando di spingere la Formula E verso una popolarità ancora in gran parte da conquistare presso gli appassionati di corse automobilistiche.

L’E-Prix nel quartiere dell’Eur arriva come doppia e penultima tappa di una serie iniziata a gennaio a Città del Messico, su uno dei pochi circuiti permanenti in calendario, e prossima a chiudersi con il doppio appuntamento di fine luglio a Londra. Nel mezzo, le ruote delle monoposto elettriche hanno calcato il prestigioso asfalto del Principato di Monaco ma anche quello di centri come Città del Capo e San Paolo, senza dimenticare la sfida sul cemento dell’aeroporto Templehof a Berlino.

Forse un po’ asfittiche come prestazioni nella prima generazione del 2014, le vetture di Formula E sono cresciute di potenza nel 2018. Nonostante circuiti stretti e impegnativi in grado di creare difficoltà ai piloti, le velocità massime raggiunte non erano soddisfacenti.

Il grande passo avanti si è registrato proprio in questo campionato con il debutto delle monoposto di terza generazione, ora a quattro ruote motrici e da ben 350 kW di potenza (476 Cv) che sono ridotti a 300 kW (408 Cv) in gara. In qualifica sono teoricamente in grado di toccare i 322 km/h, velocità di punta senza dubbio più vicina a quella di monoposto tradizionali. Uno dei punti di forza è rappresentato dal recupero di energia, che può arrivare a un massimo di 600 kW, sei volte superiore a quello delle Formula E di prima generazione.

A Roma sull’ormai classico tracciato di 3.385 metri all’Eur sono in programma un E-Prix sabato e uno domenica. Il campionato è particolarmente combattuto, con Jake Dennis della squadra Andretti (con unità motrice Porsche) in testa con una sola lunghezza di vantaggio nei confronti di Nick Cassidy della Envision Racing che utilizza un gruppo propulsore della Jaguar. Sono comunque molte le case automobilistiche coinvolte, attirate dallo sviluppo di tecnologie che potranno essere utili per la definizione delle auto destinate alle strade di tutti i giorni. Oltre alle citate Porsche e Jaguar, che hanno anche una loro squadra ufficiale, sono schierati con le rispettive compagini Cupra, DS Penske, Mahindra, Maserati, McLaren, Nio e Nissan. I piloti, da parte loro, sono tutt’altro che mezze calzette. Oltre a fuoriusciti dalla Formula 1 come Buemi, Vergne, Vandoorne e Wehrlein ci sono assi delle gare di durata come Lotterer, Di Grassi, Bird e Mortara cui si aggiunge un campione del DTM come Rast. Che vinca il migliore e buon divertimento!

 

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