La Formula E sbarca a Roma per il duello all’ultima curva tra Porsche e Jaguar
L’E-Prix nel quartiere dell’Eur arriva come doppia e penultima tappa di una serie iniziata a gennaio a Città del Messico, su uno dei pochi circuiti permanenti in calendario, e prossima a chiudersi con il doppio appuntamento di fine luglio a Londra. Nel mezzo, le ruote delle monoposto elettriche hanno calcato il prestigioso asfalto del Principato di Monaco ma anche quello di centri come Città del Capo e San Paolo, senza dimenticare la sfida sul cemento dell’aeroporto Templehof a Berlino.
Forse un po’ asfittiche come prestazioni nella prima generazione del 2014, le vetture di Formula E sono cresciute di potenza nel 2018. Nonostante circuiti stretti e impegnativi in grado di creare difficoltà ai piloti, le velocità massime raggiunte non erano soddisfacenti.
A Roma sull’ormai classico tracciato di 3.385 metri all’Eur sono in programma un E-Prix sabato e uno domenica. Il campionato è particolarmente combattuto, con Jake Dennis della squadra Andretti (con unità motrice Porsche) in testa con una sola lunghezza di vantaggio nei confronti di Nick Cassidy della Envision Racing che utilizza un gruppo propulsore della Jaguar. Sono comunque molte le case automobilistiche coinvolte, attirate dallo sviluppo di tecnologie che potranno essere utili per la definizione delle auto destinate alle strade di tutti i giorni. Oltre alle citate Porsche e Jaguar, che hanno anche una loro squadra ufficiale, sono schierati con le rispettive compagini Cupra, DS Penske, Mahindra, Maserati, McLaren, Nio e Nissan. I piloti, da parte loro, sono tutt’altro che mezze calzette. Oltre a fuoriusciti dalla Formula 1 come Buemi, Vergne, Vandoorne e Wehrlein ci sono assi delle gare di durata come Lotterer, Di Grassi, Bird e Mortara cui si aggiunge un campione del DTM come Rast. Che vinca il migliore e buon divertimento!