La crociata green del Comune di Milano: dopo le auto tocca alle moto
Ieri una decina di biker sono intervenuti in consiglio: «Abbiamo consegnato a gennaio all’ufficio di gabinetto una relazione molto precisa dove si evidenzia che i motocicli non hanno nessun impatto negativo sull’inquinamento, anzi – spiega Mauro Ferraresi -. I motocicli rappresentano una vera a propria soluzione ai problemi delle grandi città. Ad oggi…nessuna risposta» spiegano gli animatori del movimento Divieto il cuore non si ferma. Diversi i vantaggi delle due ruote: non creano traffico, inquinano poco, occupano pochissimo spazio pubblico. Non solo, la maggior parte di questi motociclisti «arriva da fuori città e fa turni di lavoro quando i mezzi pubblici non circolano – spiega Ferraresi -, è gente che potrebbe dover ricorrere all’auto per venire a lavorare o studiare a Milano e che potrebbe andare ad intasare i mezzi pubblici già congestionati. Siete pronti a ricevere oltre 500mila persone?»
Oltre al danno che il nuovo divieto provocherà al mercato delle officine, il punto su cui insistono i motociclisti è il mancato beneficio per la qualità dell’aria: «Vi siete chiesti come mai Milano supera le soglie di inquinamento d’inverno, quando le moto in circolazione sono pochissime mentre d’estate, quando le moto riempiono le strade, non c’è nessun problema? Concludiamo chiedendo a sindaco e assessori: Su quali dati vi siete basati per scrivere questa ordinanza?». I motociclisti annunciano nuovo proteste e l’eventualità di passare anche alle vie legali.
Intanto ieri pomeriggio, il sindaco Beppe Sala ha consegnato nove bus alla città ucraina di Dnipro. Si tratta della prima parte di una donazione di 37 mezzi Atm, che sarà ultimata nelle prossime settimane.