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La crociata green del Comune di Milano: dopo le auto tocca alle moto

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La crociata green del Comune di Milano: dopo le auto tocca alle moto

Continua la battaglia ideologica di Palazzo Marino contro i motori, di qualsiasi forma, e inizia la protesta della nuova categoria toccata dai futuri divieti collegati ad Area B. Nel mirino della furia ideologica green del sindaco Beppe Sala le due ruote, a partire dalla benzina 4 tempi Euro 0 e 1 che non potranno più entrare in città dal 1 ottobre, seguite dalle Euro 2 da ottobre 2025 e dalle Euro 3 nel 2028. Non uno scherzo perchè si parla di 173mila moto solo a Milano, 280mila motocicli in tutta la provincia e oltre 900mila in Lombardia.

Ieri una decina di biker sono intervenuti in consiglio: «Abbiamo consegnato a gennaio all’ufficio di gabinetto una relazione molto precisa dove si evidenzia che i motocicli non hanno nessun impatto negativo sull’inquinamento, anzi – spiega Mauro Ferraresi -. I motocicli rappresentano una vera a propria soluzione ai problemi delle grandi città. Ad oggi…nessuna risposta» spiegano gli animatori del movimento Divieto il cuore non si ferma. Diversi i vantaggi delle due ruote: non creano traffico, inquinano poco, occupano pochissimo spazio pubblico. Non solo, la maggior parte di questi motociclisti «arriva da fuori città e fa turni di lavoro quando i mezzi pubblici non circolano – spiega Ferraresi -, è gente che potrebbe dover ricorrere all’auto per venire a lavorare o studiare a Milano e che potrebbe andare ad intasare i mezzi pubblici già congestionati. Siete pronti a ricevere oltre 500mila persone?»

Oltre al danno che il nuovo divieto provocherà al mercato delle officine, il punto su cui insistono i motociclisti è il mancato beneficio per la qualità dell’aria: «Vi siete chiesti come mai Milano supera le soglie di inquinamento d’inverno, quando le moto in circolazione sono pochissime mentre d’estate, quando le moto riempiono le strade, non c’è nessun problema? Concludiamo chiedendo a sindaco e assessori: Su quali dati vi siete basati per scrivere questa ordinanza?». I motociclisti annunciano nuovo proteste e l’eventualità di passare anche alle vie legali.

«Oggi si è presentata in Consiglio comunale una delegazione dei motociclisti milanesi – tuona Silvia Sardone, eurodeputata e consigliere comunale della Lega – un’altra delle categorie che purtroppo il Comune a guida sinistra odia e quindi punisce in nome dell’ideologia green. Parliamo di migliaia di mezzi usati per andare al lavoro o a scuola che saranno banditi dalle strade a causa dell’estremismo ambientalista. La qualità dell’aria non migliorerà, anzi ci sarà ancora più traffico visto che ci saranno più auto a sostituire le due ruote e la circolazione sarà meno fluida».

Intanto ieri pomeriggio, il sindaco Beppe Sala ha consegnato nove bus alla città ucraina di Dnipro. Si tratta della prima parte di una donazione di 37 mezzi Atm, che sarà ultimata nelle prossime settimane.

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