La Kia EV6 ad una stazione di ricarica Ionity
Il cambiamento sarà molto più incisivo di quanto si possa credere. Coinvolgerà i veicoli durante tutto il loro ciclo di vita. Dalla scelta delle materie prime, magari non rare, al riciclo, esaltando il business green dell’economia circolare. In più, verranno messi sotto i riflettori tutti i processi e servizi indispensabili durante l’esperienza di possesso che possono cambiare lo scenario, migliorando la quotidianità e dando un contributo importante all’aspetto ecologico. Connettività, piattaforme digitali, intelligenza artificiale, tutti argomenti un tempo marginalmente coinvolti nell’auto che, con la transizione, diventano asset di riferimento. I costruttori più ambiziosi, da parte loro, hanno deciso di controllare l’intera catena del valore.
Prendendosi responsabilità anche di “carattere morale” e creando un margine di profitto notevole, capace di attrarre i protagonisti e i capitali per alimentare gli investimenti dell’escalation virtuosa. In tutto questo tourbillon c’è chi vince e c’è chi perde. Chi uscirà rafforzato e chi, invece, dovrà ridimensionarsi. Kia, ne siamo certi, si muove nel primo gruppo. E non solo perché i suoi target sono parecchio corposi. Ha un piano a lungo respiro (Plan S) che cambia in meglio ogni “Investor Day” ed ha inserito anche un annuale “EV Day” per misurare la temperatura dell’azienda. Non c’è margine d’errore, anche la “vision” a lunga scadenza viene periodicamente monitorata. Nel 2030 Kia venderà 4,3 milioni di auto, il 35% in più delle consegne dell’esercizio in corso (3,2 milioni nel 2023), in netta crescita rispetto alle previsioni di un anno fa.
La connettività estesa sarà su tutti i modelli già fra due anni, il “margine” salirà al 10% e, con la nuova fabbrica dedicata di Hwaseong, crescerà l’importanza dei PBV (Purpose-Built Vehicles, un robotaxi pronto nel 2025), come un tempo venivano chiamati i veicoli commerciali. Il 45% degli investimenti previsti per il prossimo quinquennio verranno indirizzati verso le «future aree di business». Il ceo Ho Sung Song ha ribadito che «Kia vuol diventare un “Sustainable Mobility Solutions Provider” (un fornitore di soluzioni di mobilità sostenibile), per rafforzare l’identità del brand e consolidare un modello di business innovativo e incentrato sul cliente». Gli utilizzatori avranno la possibilità di aggiornare e ottimizzare le prestazioni del veicolo via etere (OTA) essendo sempre collegati con il “Kia Connect Store”, senza passaggi in assistenza.
Sulla EV9 appena lanciata ci sono gli Adas corrispondenti alla guida autonoma di livello 3 che prevede, dove consentito, di guidare senza mani sul volante. Ci sarà inoltre una piattaforma dati integrata per fornire soluzioni personalizzate per le diverse esigenze e a sviluppare servizi di mobilità utilizzando il sistema Advanced Air Mobility (AAM). L’introduzione di plastiche riciclate e di biomateriali è testimoniata dalla partnership con Ocean Cleanup, un’organizzazione globale no-profit per l’ambiente che ha lo scopo di raccogliere i rifiuti di plastica dai mari in modo che Kia possa riutilizzarli, dopo apposita trasformazione, sotto forma di accessori e componenti. Non mancherà la presenza dell’Intelligenza Artificiale sulle vetture e con grande attenzione verranno affrontate le fasi di pre-acquisto, acquisto e post-acquisto.
I BEV Kia avranno e funzioni Vehicle-to-Load (V2L) e Vehicle-to-Grid (V2G). Con la prima la batteria ad alta tensione può fornire energia a dispositivi elettronici esterni. Con la seconda condividerà con la rete l’energia in eccesso della batteria. Infine, ma non ultima, c’è l’estrema cura delle infrastrutture di ricarica, considerate strategiche per il facile utilizzo dei veicoli a batteria. In Nord America è stato deciso di adottare lo standard Nacs così da poter accedere alla 12mila Supercharger di Tesla. L’azienda è entrata a far parte della coalizione che vede 7 costruttori globali impegnati ad installare 30mila stazioni di ricarica rapida entro il 2030, sempre in Nord America. Mentre in Europa, insieme ad altri 4 Oem che formano il consorzio Ionity, può già contare su 2.800 punti di ricarica rapida che saliranno a 7mila nel 2025.