Hyundai Kona elettrica 2023: prova, prezzo, dimensioni, interni, uscita

Una trentina abbondante di chilometri, circa 40 minuti di guida: un primo contatto fugace, quello con un’esemplare di preproduzione della Hyundai Kona Electric 2023, ma che è durato abbastanza per capire quali speranze siano riposte in lei. Vi basti pensare, se ancora non lo sapete, che l’intera piattaforma della Kona (disponibile pure in variante termica, mild e full hybrid) è stata sviluppata partendo proprio dalla Bev. Con prezzi cresciuti di pari passo con le dimensioni, ormai vicine a quelle di una C-Suv. Anche se, per l’elettrica, non si conosce ancora il listino: si può ipotizzare una cifra di partenza intorno ai 40 mila euro, almeno per la versione con batteria più piccola.

Misure salienti. Lunga 4,35 metri, cioè 15 centimetri in più rispetto al modello precedente, la Hyundai Kona elettrica stupisce con un design forte e divisivo. Riconoscerla a colpo d’occhio non è granché difficile, poiché i gruppi ottici a lama di Led a tutta larghezza vantano il motivo a pixel già visto su elettriche come la Ioniq 5 e la 6. Rimane un fatto: da qualunque parte la inquadri, devi imparare ad assimilare tagli, nervature e spigoli. La presenza scenica è assicurata: al semaforo, sei sicuro di catturare gli sguardi.

Spazio e bagagliaio. Il passo, da 2,66 metri, schiude un abitacolo generoso in termini di spazio; fra l’altro, il pavimento completamente piatto della Kona elettrica facilita le cose se ci si deve sedere sul divano in tre (nel qual caso, si sta naturalmente un po’ stretti in larghezza). Non sembrano esserci problemi nemmeno per quanto riguarda la disponibilità di centimetri in senso verticale. Lo schienale posteriore abbattibile, con frazionamento 40:20:40, consente di caricare oggetti lunghi e stretti conservando il posto per due persone. Ampio, secondo il dato dichiarato dalla casa, pure il bagagliaio, con 466 litri. Fra l’altro, è stato previsto un ulteriore vano nel cofano anteriore.

Interni e tecnologia. Ti siedi al posto guida della Kona elettrica e ritrovi l’ambiente – lineare e tecnologico – delle sorelle termiche. La plancia s’ispira, manco a dirlo, alla famiglia delle Bev Ioniq, con i due schermi da ben 12,3 pollici riservati a strumentazione e impianto multimediale e una console che, per fortuna, non ha perso del tutto i tasti fisici; anzi, sono presenti in quantità. Come sulla ibrida full, anche qui il selettore di marcia è una leva che spunta dal piantone, sì da liberare prezioso spazio per gli oggetti sul tunnel. Peccato manchi un fondo morbido, che avrebbe scongiurato rumori durante la marcia. Specifici sono pure i rivestimenti dei sedili, di ecopelle e tessuto scamosciato ecosostenibile, e quelli dei pavimenti, ricavati dal riciclo delle bottiglie di plastica. Interessante la possibilità di sfruttare gli aggiornamenti over the air: in futuro, si potranno pure sbloccare delle funzioni on demand, come per esempio i sedili riscaldabili. Per ora, la connettività per gli smartphone Android e Apple è soltanto via cavo; l’anno prossimo sarà possibile avere il collegamento wireless per tutti, semplicemente scaricando il relativo aggiornamento.

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Powertrain e guida. Due le versioni della Kona Electric disponibili, entrambe monomotore (anteriore): una con batteria da 65,4 kWh e potenza da 218 cavalli e un’altra – quella che ho provato – con 156 CV e accumulatore da 48,4 kWh (lordi). Con quest’ultima, secondo la Casa si possono percorrere, in media, 377 chilometri (con i cerchi da 17 pollici). La più potente Long Range, invece, dovrebbe toccare i 514 km (che scendono a 454 con cerchi da 19”). Prendete comunque questi dati con le dovute cautele, perché sono ancora soggetti a omologazione finale. In circa 30 km di guida fra autostrada ed extraurbano non riesco a scendere granché in profondità sulla guida della Kona: come tutte le elettriche posso dirvi che è silenziosa, brillante il giusto e pare pure ben ammortizzata. Punta sul confort, più che sul dinamismo. Per il resto, occorre attendere un test più approfondito.

Ricarica. La batteria agli ioni di litio della Hyundai Kona Electric, prodotta da LG, si può rifornire in corrente alternata sfruttando l’on board charger da 11 kW, oppure in corrente continua a 102 kW. Potenze non stratosferiche: nel primo caso, si fa il pieno in circa cinque (batteria da 48,4 kWh) o sette ore (65,4 kWh) mentre utilizzando colonnine ad alta e altissima potenza ci vogliono una quarantina di minuti per passare dal 10 all’80% (15 per avere circa 160 km). Possibile pure la ricarica V2L, per alimentare con l’energia contenuta nell’accumulatore della macchina i dispositivi esterni. La presa, come sul vecchio modello, è stata sistemata sul muso, ed è pure riscaldata in caso di clima particolarmente rigido. Il sistema di navigazione prevede l’intelligente funzione di pianificazione dell’itinerario: così, inserendo la destinazione, la Kona calcola quanta autonomia avete e, nel caso, indica la stazione di ricarica lungo il percorso nella quale fermarsi, e pure quanto ricaricare. C’è di più perché, scaricando l’app dedicata, si può far partire il rifornimento semplicemente collegando la vettura alla colonnina di qualsiasi provider d’energia. Per approfondire il discorso con lei bisognerà attendere fino dopo l’estate, quando la nuova Kona elettrica approderà nelle concessionarie.

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