Honda XL750 Transalp: il ritorno di una LEGGENDA
Trentacinque anni più tardi è il 2022, il segmento delle maxi enduro cui apparteneva Transalp è in fermento e ogni stagione fioriscono nuove proposte dalle case. Una rinascita del settore influenzata e non di poco proprio da Honda, che a EICMA 2014 rilancia Africa Twin con la CRF1000L. Ma oggi, otto anni più tardi, ecco che torna anche lei, la mamma di tutte le bicilindriche da viaggio fuoristrada, con una nuova sigla orfana della V.
Il motore lavora in sintonia con un pacchetto elettronico completo: comando del gas ride by wire che permette la selezione di cinque diversi riding mode, Sport, Standard, Gravel, Rain e User, quest’ultimo completamente personalizzabile. Le modalità di guida vanno a intervenire su diversi parametri, tra cui la mappa motore (disponibili 4 livelli), il freno motore, il controllo di trazione, il controllo anti impennata e l’ABS. Da notare che quest’ultimo è escludibile del tutto solamente al posteriore e solamente nella modalità User. Tutte le impostazioni della nuova Transalp vengono governate e tenute sotto controllo tramite una strumentazione con display TFT da 5”.
Sono poi disponibili numerosi pacchetti di accessori, Urban, Touring, Adventure, Rally e Comfort, ciascuno dei quali orientato in base a come suggerisce il nome. Tra gli accessori più importanti e secondo noi essenziali, ci sono indubbiamente il quickshifter e il paracoppa, in particolare quest’ultimo un’assenza inspiegabile nella dotazione di serie vista la vocazione avventuriera della moto. Poi valigie e borse varie, cupolino maggiorato, cavalletto centrale, barre laterali di protezione e altro ancora.
Ci permettiamo qualche conclusione già da ora, senza averla provata. La nuova Transalp non sembra, come alcuni si attendevano, una Ténéré con marchio Honda. Altezza sella: 850 mm per Transalp contro 880 di Yamaha. Luce a terra: 210 mm contro 240. Escursione forcella: 200 mm contro 230. Differenze che sulla carta potranno dire poco, ma che nella pratica si traducono in motociclette dal carattere ben distinto. È lecito immaginarsi una moto meno predisposta al fuoristrada impegnativo, ma di più facile approccio e certamente più confortevole su asfalto.
La nuova Transalp è… la vecchia Transalp, ma 35 anni più tardi. Sella bassa, sospensioni semplici, peso contenuto. Quello che alla stragrande maggioranza degli utenti serve veramente, sia che ci si limiti all’asfalto, sia che si voglia continuare l’esplorazione laddove questo finisce. In fin dei conti, anche trent’anni fa Transalp era sì la sorella un po’ sfigata, passateci il termine, dell’Africa Twin, ma ripagava con una semplicità d’uso che l’Africona non ha mai avuto, dall’alto del suo 750 allora e 1.100 oggi con tutti i cavalli e kg in più di contorno. Tornando ai modelli degli anni ’90, Transalp era amichevole, Africa più prestazionale, con un limite ciclistico più alto ma anche una soglia d’accesso più difficile da raggiungere, che nella guida fuoristrada la rendeva impegnativa per i piloti meno esperti o meno dotati fisicamente. Ebbene, ci immaginiamo che questo dualismo venga confermato per il 2023, ma, per averne la certezza, dobbiamo tutti attendere la prova stampa.
Per ora, Honda non comunica disponibilità né prezzi. La nuova Transalp sarà disponibile anche in versione 35kw per patenti A2.