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Prove

Honda CR-V (2023), perché comprarla e perché no

Qualità costruttiva che si conferma elevatissima, guida comoda e piacevole. Alcuni difetti di dettaglio non intaccano il valore. Il prezzo...

honda cr-v (2023), perché comprarla e perché no

La Honda CR-V è un’auto che ha fatto la storia della casa nipponica fin dal 1995, quando si mostrò nelle vesti di progenitrice della categoria dei SUV. E’ stata un successo mondiale e oggi, giunta alla sua veneranda sesta generazione, si rinnova fuori con un design un po’ più accattivante, dentro, ma anche sotto il cofano.

Cosa intendo dire? Beh, scopriamolo insieme in questo nuovo appuntamento con il #PerchéComprarla e perché no.

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Dimensioni | Interni | Guida | Consumi | Prezzi

Pregi e difetti

Verdetto

8.1 / 10

Ci piace Non ci piace
+ Qualità costruttiva elevata – Qualità telecamere
+ Dinamica di guida confortevole – Impianto multimediale migliorabile
+ Aiuti alla guida – chiusura attacchi isofix 
+ Seduta posteriore – Non c’è posto per inserire cappelliera

L’essenziale è invisibile agli occhi recitava un romanzo molto conosciuto. Nel caso della CR-V va oltre. A uno stile d’impatto rinnovato, è la percezione sensoriale, al tatto così come alla guida, che esprime la bontà di questo progetto. Un SUV con tanta qualità, con un sistema di trazione differente ma comunque interessante, con un’ambiente comodo e ben insonorizzato. Alcuni difetti marginali, e uno stile molto sobrio non intaccano il pensiero in merito: chi cerca una Honda sa quel che vuole, con un prezzo – a ben vedere- perfettamente in linea con il mercato

Il frontale, con il suo Shark Nose, rende la Honda CR-V più matura e intrigante stilisticamente

Dimensioni, bagagliaio e spazio

La sesta generazione della Honda CR-V è più matura, ma anche più intrigante nel design, che tendono a esaltare proporzioni e dimensioni non da poco. 

E’ il primo colpo d’occhio che sottolinea il cambio di passo: convince – e non poco – lo shark nose che definisce una zona anteriore tanto aggressiva quanto elaborata. Cofano piatto e pronunciato, passaruota ampi, linea del tetto marcata con anche due barre a rendere il look ancora più muscoloso: la Honda CR-V mostra la sua nuova identità e non di meno fa al posteriore.

Parlando di bagagliaio, non si tratta del migliore in assoluto in quanto a capienza, ma è ampio e ben organizzato. Apertura ellettroattuata, soglia di carico bassa, pavimento a filo sono le sue caratteristiche racchiuse in proporzioni regolari.

C’è un pozzetto sotto il pavimento, dove viene alloggiata – tra l’altro – la batteria. Peccato però non sia amovibile per poterci inserire la cappelliera. Presenti ganci, anelli, luce di cortesia. I sedili si abbattono in configurazione 40:60, ricavando uno spazio davvero ampio, nonostante un gradino coperto da una staffetta di raccordo.

Il bagagliaio della Honda CR-V è capiente e ben organizzato

L’ingresso a bordo è davvero comodissimo, considerando l’apertura della portiera, praticamente di 90 gradi.

La seduta è comoda e lo schienale è regolabile nell’inclinazione. Sedili che, tra l’altro, possono essere riscaldati su tre livelli con un tasto nella maniglia della portiera. Insomma, definirlo divano non è un’esagerazione. C’è spazio per la testa, per le ginocchia e per i piedi, e questo vale anche per chi siede al centro, dove son presenti bocchette di areazione regolabili e due prese USB C.

Le misure  
Fuori  
Lunghezza 4,70 metri
Larghezza 1,86 metri
Altezza 1,68 metri
Passo 2,70 metri
Dentro  
Bagagliaio 579 / 1.634 litri

Plancia e comandi

L’ambiente è sobrio, tipicamente sobrio nelle tinte, con un buon amalgama tra spazi aperti, materiali di buona fattura, e tasti fisici. E’ però nella qualità “tattile” che si percepisce la differenza, sia che si tratti di un rotore della climatizzazione, sia che si tratti del devioluci o dell’indicatore di direzione. A

Il tunnel centrale ha uno spazio per la carica induttiva davanti il sistema di trazione e il selettore per i driving mode. La plancia offre materiali soft touch sopra le bocchette di areazione e una fascia satinata. Buoni i vani portaogetti nel bracciolo e quello portadocumenti. Non è molto capiente ma è ammortizzato.

L’ambiente a bordo è conosciuto: sobrio nelle tinte, elevato nella qualità

Come va e quanto consuma

Lo scopo della Honda CR-V è quello di viaggiare in piena comodità e facilità e sicurezza nonostante la mole. Quindi…parto da una posizione di guida regolabile facilmente ma comunque sempre rialzata, da una visibilità eccellente all’anteriore, visto che gli sbalzi e i limiti della carrozzeria si percepiscono bene con questo cofano motore piatto.

E poi, lateralmente con la linea dei finestrini non troppo alta. Dietro è più sacrificata certo, ma ci sono le telecamere a 360 gradi a disposizione e, soprattutto mi piace la camera laterale che si attiva quando si svolta con delle linee di prossimità.

Lo scopo della Honda CR-V è quello di viaggiare in piena comodità e facilità e sicurezza nonostante la mole.

Guida comoda e sicura dicevo, ma comunque capace di restituire sensazioni chiare. E quindi devo parlarvi di questo sterzo così preciso e diretto che restituisce bene le sensazioni di guida. Si anche se parliamo di un SUV. Allo stesso modo anche il pedale dell’acceleratore, ha un bel carico e una buona escursione, e il pedale del freno, con un bel mordente, ma mai pesante o eccessivo in termini di carico da imprimere.

Sensazioni che ricordano da vicino – ma con la giusta distanza – quelle della civic, così come l’erogazione di questo sistema di guida e:hev, oramai diventato identità della casa giapponese.

Il sistema, in fin dei conti non è complesso: il motore a benzina da 148 cv fa da supporto per caricare la batteria del doppio motore elettrico da 184 cv legato a – ovviamente – un riduttore. E’ l’elettrico quindi che da motricità alle ruote di trazione, il benzina in pratica è un energy converter, un generatore di energia, ma in alcune occasioni – a seconda delle mappe che variano erogazione, soglia e modalità di intervento – econ, normal e sport- dell’affondo sul pedale dell’acceleratore, può dare spinta alle ruote direttamente, grazie a una frizione che collega o scollega, per aiutare la trazione. Su questa CR-V tra l’altro, oltre al rapporto alto sulla trasmissione, ha anche un secondo rapporto più basso per far partire prima la spinta termica.

Tutto questo si traduce in una guida fluida, spensierata, a ampio raggio, ma comunque in grado di dare una giusta trazione, visto che questa versione è a trazione integrale.

Tra l’altro è un sistema che è stato evoluto – motore e generatore sono disposti su due assi – e che distribuisce la coppia motrice ora da 335 Nm mantenendo sempre il controllo sull’assale posteriore, senza staccarlo come accadeva sulla generazione precedente che si disattivava.

E’ un mezzo che quindi, nonostante dimensioni importanti, si districa molto bene nel traffico, anche nell’affrontare svolte più strette o rotatorie con un diametro di sterzata buono – non ottimo ma buono – ma soprattutto si fa guidare con spensieratezza anche fuori porta.

A patto – ovvio – di non esagerare troppo con la guida. Perché l’escursione delle sospensioni è elevata e il rollio – seppur ben gestito anche dalla spalla della gomma – è presente. Quindi su buche e dossi lei si comporta davvero molto bene, ma se si prendono avvallamenti a una certa velocità, l’effetto “molleggiato” si può avvertire.

D’altro canto, è un SUV che non ha velleità sportive. E questo si percepisce anche dall’ottimo livello di insonorizzazione anche a velocità autostradali.

La Honda CR-V è un SUV che non ha velleità sportive. E questo si percepisce anche dall’ottimo livello di insonorizzazione anche a velocità autostradali. 

La Honda CR-V consuma 7.4 litri per 100 km in città. 6,9 in ambiente extraurbano mentre in autostrada le 4 ruote motrici e il peso si fanno sentire maggiormente con 8.1 litri per 100 km, per un consumo medio di 7.4 litri per 100 km. 

Versione provata  
Motore 2.0 benzina + 2 elettrici
Potenza 184 CV
Coppia 335 Nm
Cambio Riduttore + frizione 
Trazione Integrale

Prezzi e concorrenti

La Honda CR-V nasce sia in versione full hybrid che plug-in. Con la prima, i prezzi partono dai 49.900 della Elegance a due ruote motrici, per passare ai 51.900 delle 4 ruote motrici. Infine il top di gamma full hybrid, la Advance a 54.900 euro.

Qualora vogliate la plug in, bisogna salire fino a 59.900 euro con la Advance Tech.

4.70m di auto, full hybrid, e un prezzo che può raggiungere poco meno di 55mila euro massimo. Non sono molte le rivali che accorpano tutte queste caratteristiche.

Partiamo dalle full hybrid, dunque dalla Renault con la Espace, paragonabile anche per la lunghezza oltre che per il prezzo. C’è poi- ovviamente – la Toyota con il suo RAV 4, dieci centimetri più corta ma prezzo paragonabile, o la Nissan x-Trail, anche qui Full hybrid e prezzo che raggiunge i 51 mila euro. Prendete anche in considerazione Hyundai Santa Fe e Kia Sorento.

Tenendo bene a mente il prezzo ben superiore che parte da 60k, come full hybrid c’è anche la Lexus NX.

Potete valutare poi, prendendo come riferimento principalmente le dimensioni, la Volvo con la sua XC60, 4 metri e 71 di lunghezza, mild hybrid sia benzina che gasolio, ma con prezzi che salgono fino a 60k.

Qualcosa di diverso? Mazda cx60, Audi Q5 o perché no Mercedes GLC o Alfa Romeo Stelvio ma attenzione perché qui non si parla più di full hybrid, ci sono caratteri differenti e con prezzi che però -anche qui – possono anche superare agevolmente i 60 mila euro.

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