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Ford Fiesta, Audi TT, Ferrari Portofino M: tutte le auto che non vedremo più dal 2024

Audi R8

È l’effetto della transizione: tra le auto che non vedremo più nel 2024, gran parte è rappresentata da modelli termici ad alte prestazioni. Niente di strano, però in qualche caso sentiremo davvero la mancanza: vedi l’Audi R8 con il suo straordinario V10 aspirato da 5.2 litri: 620 cavalli di potenza e 580 Nm di coppia massima, gestiti dal cambio S Tronic a sette velocità e la trazione integrale quattro. Curiosità: a chiudere la gloriosa storia, scritta da due generazioni in 15 anni, Audi ha costruito otto esemplari per la Japan Final Edition, con dettagli esclusivi e un prezzo di circa 225 mila euro.

Audi TT Roadster

È finita anche per l’Audi TT, dal 1998 protagonista prima come coupé e dall’anno successivo anche come roadster. Ma da novembre scorso c’è la versione celebrativa Final Edition monta il propulsore benzina Tfsi 2 litri da 231 cv di potenza e 370 Nm di coppia massima. La trasmissione sfrutta il cambio a doppia frizione S Tronic a 7 marce e consente alla roadster tedesca di portarsi da ferma a 100 km/h in 6 secondi fino alla velocità massima di 250 km/h limitati elettronicamente.

Dodge Challenger

Una delle “old cars” più amate dagli appassionati di oltreoceano. L’iconica coupé Dodge Challenger ha chiuso una storia, iniziata nel 1969, con un serie speciale chiamata non casualmente “Last Call’ che ha riguardato anche la cugina Charger. Per chi non beve, il termine “ultima chiamata” ricorda l’usanza anglosassone dell’ultimo giro che si fa al bar prima della chiusura. Detto questo, la serie speciale, in allestimento Srt Demon 170 con 1.039 cavalli e 1.281 Nm di coppia -erogati dal V8 6.2 litri -ha segnato, nel marzo 2023, il record delle 0-60 miglia orarie (96,5 km/h) in soli 1,66 secondi.

Dodge Charger

Come detto – al pari della sorella coupé – anche la berlina Charger arriva ai saluti con la serie speciale “Last Call”. Al loro posto, Dodge è pronta a lanciare nei primi mesi del 2025 il modello di serie anticipato dalla concept Daytona SRT EV che potrà contare su circa 885 cavalli, erogati da uno o più motori elettrici, e utilizzerà la nuova trasmissione a più velocità eRupt con cambio elettromeccanico. Fondamentale per coinvolgere il guidatore delle vecchie amate Dodge.

Ferrari Portofino M

Con il debutto su strada della Roma Spider, esce di scena la Portofino M, ultima evoluzione del modello presentato a settembre 2017 nell’omonima località ligure. L’erede della Ferrari California montava il motore V8 turbo da 3.855 cc, sulla Portofino M potenziato a 620 Cv e 760 Nm di coppia in abbinamento al cambio doppia frizione ad 8 rapporti. Per la cronaca, la Roma Spider avrà un tradizionale tetto in tela (rispetto al tetto rigido della Portofino) per ridurre ulteriormente il peso.

Ford Fiesta

Senza dubbio è l’addio più clamoroso. Parliamo di un modello presente in Italia dal 1976 che Ford ha deciso di non produrre più dopo venti milioni di esemplari. La storia iniziò con la Fiesta Mki spinta dal 4 cilindri a benzina da 957 cc e 45 Cv di potenza, mentre la top di gamma poteva contare sulla più potente unità da 1.117 cc e 53 Cv. In entrambi i casi, il motore veniva abbinato al cambio manuale a quattro rapporti e alla trazione anteriore. Nel nostro Paese, il sipario sulla Fiesta si è chiuso con la variante rialzata Active, con motore Ecoboost 3 cilindri 1.5 da 125 Cv.

Honda e

Un caso emblematico su quanto sia difficile vendere un’auto elettrica. Honda e era nata per essere la prima city-car di fascia premium, originale nel design e con idee innovative: molti addetti ai lavori ne parlavano già di un’icona di questo decennio. Eppure esce di scena con sole 12.500 unità vendute in quattro anni: colpa del periodo sfortunato per il lancio commerciale (il 2020), di un’autonomia scarsina (220 km) e soprattutto un prezzo eccessivo (35.500 euro) considerando che comunque parliamo di un modello lungo 390 cm. E poi non è un Suv, guardacaso la nuova Honda e:nY1 lo è.

Mc Laren 720S

Nel 2024 la supecar McLaren 720S passerà il testimone all’erede diretta McLaren 750S, che evolverà anche nelle prestazioni. L’aumento di potenza del motore V8 da 4.0 litri a 750 cavalli e 800 Nm, rispetto ai precedenti 720 cavalli, consente di bruciare lo 0-100 km/h in 2,8 secondi e di toccare una velocità massima di 332 km/h. Il design rinnovato è ancora basato (tanto) sulla 720S.

Mercedes Classe C Cabriolet e Coupé, E Cabriolet e Coupé

La nuova CLE – coupé e cabrio – ha messo fuori gioco le analoghe varianti della Mercedes Classe C e della Classe E, tra le sportive più raffinate al mondo. La prima veniva proposta con motori benzina (anche mild hybrid) e diesel con potenza da 184 a 245 cavalli, con le varianti AMG da 390 e 510 cavalli. La seconda – nella foto sotto – è stata solo diesel (da 194 a 330 cavali) e mild hybrid sia benzina che gasolio con valori da 197 a 299 cavalli con la punta dei 435 cavalli per la E 53 AMG.

Mercedes CLS

La riorganizzazione della gamma Mercedes-Benz sancisce l’addio anche alla Cls, filante berlina quattro porte a listino dal 2005, attraverso tre generazioni. Non è stato un successo: dalle 10 mila unità vendute in Europa tra 2011 e 2015, si è scesi bruscamente alle 2.100 unità registrate nel 2021. Il modello uscente veniva proposto con una ampia gamma di motori elettrificati benzina a 6 cilindri in linea e turbodiesel a 6 o a 4 cilindri, con potenze comprese tra 265 e 455 cavalli.

Porsche Panamera

L’introduzione della nuova generazione della Panamera metterà fuori gioco per sempre la variante Sport Turismo, con carrozzeria da shooting brake: ha rappresentato solo il 10% delle vendite del modello e non è più ordinabile in concessionaria. La Casa tedesca ha comunque deciso che la variante Wagon ad alte prestazioni nel 2024 sarà disponibile per la Taycan Cross Turismo.

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