Carlos Sainz
Adesso la corrida odierna torna incerta. L’inconveniente all’olandese è capitato in Q2, quindi scatterà dalla quindicesima posizione. Da lì è già un miracolo entrare nella “top five”. Il campione del mondo, però, è abituato ad imprese eroiche e dispone di un mezzo sublime. Così, appena sceso dal bolide, non aveva la faccia di un tipo rassegnato. Tre posizioni davanti a lui scatterà un indomito Charles Leclerc. Il principino ha sul groppone le dieci posizioni di penalizzazione per aver “cotto” due centraline nel rodeo iniziale. Ma in pista, quando si è fatto sul serio, si è piegato solo a Sergio Perez che non si è certo lasciato sfuggire l’occasione che lo sfortunato compagno gli ha offerto su un piatto d’argento per andarsi ad acchiappare la seconda pole della sua carriera.
Lo spettacolo è stato entusiasmante. Con il campione del mondo e il suo vice fuori della “top ten”, la battaglia si è accesa ancora di più. A fianco di Checo scatterà nonno Fernando che, con l’Aston Martin accusata di somigliare troppo alla Red Bull, ha trovato una seconda giovinezza, riuscendo a concretizzare in risultati la sua incredibile energia nonostante le 42 primavere. La vettura britannica, che è tornata in prima fila dopo oltre mille GP, ha confermato la sua consistenza, sia come velocità nel giro secco, sia sul passo gara dove Alonso è sempre stato un mastino. Oggi pomeriggio (diretta su Sky alle ore 18), Sergio e la Red Bull cercheranno di non farsi riprendere dal loro caposquadra e sono loro i favoriti senza dubbio.
Sainz si è lamentato di una prima parte del giro troppo lenta, ma più in generale sembra lui poco brillante. George, invece, non può che sorridere: ha rifilato mezzo secondo al suo compagno di box che è il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton che scatterà settimo. Davanti a lui, in terza fila, Stroll con l’altra Aston e Ocon con l’Alpine che ha portato due vetture nella Q3 (Gasly è nono). Ottavo l’ultimo predestinato arrivato in F1, l’australiano Oscar Piastri che ha solo 21 anni, ma ha conquistato tutto quello che c’era da vincere nelle Formule inferiori.