Charles Leclerc
Poi c’è il gioco delle parti con i dominatori che si piangono addosso almeno per tenere lontana la dea bendata che non gradisce mai soluzioni scontate. Ma in Red Bull ci sono autentici fuoriclasse come Max e il team principal Chris e non si può bollare come una boutade la loro originale tesi: «Siamo felici, a punteggio pieno dopo due gare. Cerchiamo di mettere più fieno possibile in cascina perché in F1 le cose cambiano in fretta…». Fin qui il teatrino mediatico, ma sulle stesse onde del monegasco c’è anche Carlos: i due non sembrano avere così pochi punti in classifica e non hanno nemmeno gli incubi per dover guidare ancora una SF-23 che in gara non riusciva a tenere neanche il passo delle Frecce Nere che stanno per essere rottamate. La virtuale svolta è sicuramente nell’atteggiamento di Fred che di battaglie, vinte o perse, nei circuiti di tutto il pianeta ne ha combattute tante.
L’ingegnere francese, con un mare di riunioni e una valanga di dati analizzati da tutte le direzioni, ha portato la squadra tutta sulla sua posizione: «Non serve abbattersi, bisogna lavorare. La macchina non è da buttare perché in qualifica è veloce. Dobbiamo solo trovare il modo di far funzionare i pneumatici anche in gara…». Facile a dirsi, meno a farsi. Ma a Maranello dovrebbero aver individuato lo spiraglio in cui infilarsi perché l’umore è stranamente buono. Anche Vasseur sta tarando l’artiglieria e non vuole più sbilanciarsi. Il suo volto disteso, sempre pronto al sorriso, però, dà la sensazione che la situazione sia sotto controllo.
In Australia serve dimostrare di aver fatto pace coi i Pirelli più duri, non importa se la Red Bull al semaforo volerà via. Poi, per i gran premi seguenti, sono attesi gli sviluppi già deliberati (comprese le pance) che dovrebbero colmare il gap e rimettere in carreggiata un’annata iniziata male. Le prove libere di ieri sono state ancora meno indicative di quelle degli altri venerdì, perché la temperatura era bassa ed è arrivata la pioggia che ha fatto interrompere i lavori in anticipo.