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Ferrari al Gp di Cina: come si è preparato Leclerc per battere Sainz

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Ferrari al Gp di Cina: come si è preparato Leclerc per battere Sainz

Ritorno in Cina dopo cinque anni. Un salto del buio, anzi doppio. Questo fine settimana infatti si corre il primo dei sei fine settimana con il format Sprint della Formula 1, con un doppio turno di qualifiche (rispetto all’anno scorso sono state spostate). Le prime decidono l’ordine di partenza nella garetta del sabato, le seconde determinano la griglia del Gp vero della domenica., Vasseur dopo la tappa di Suzuka lo ha spiegato: «L’anno scorso ci succedeva l’inverso». A Shanghai si corre senza riferimenti, quelli vecchi non servono a molto: nel 2019 infatti c’erano monoposto diverse, senza effetto suolo, con ruote più piccole e gomme completamente diverse. Inoltre, negli anni pandemici il tracciato è stato utilizzato pochissimo e le ricognizioni sono state pressoché nulle.

L’ira di Verstappen

Altro punto sconosciuto, l’asfalto: il tracciato di 5,45 km è stato costruito su un terreno paludoso, dunque esposto ai movimenti. Nel tempo sono emerse gobbe e asperità, gli organizzatori hanno lavorato per eliminarle ma la sensazione è che possa restare sconnesso. E con un’ora soltanto di prove libere a disposizione per trovare gli assetti, sarà una scommessa ad alto rischio calibrare la giusta altezza da terra. Ad Austin, nel 2023, su un circuito sempre sconnesso e sempre con il format sprint, Leclerc e Hamilton erano stati squalificati per non aver rispettato le prescrizioni minime sul consumo della tavoletta posta a protezione del pavimento. Fra quelli che hanno più da perdere potenzialmente c’è Max Verstappen, che si è lamentato: «Davvero una bella idea fare la Sprint in Cina…».

La Ferrari ha preparato l’appuntamento con intensità: raddoppiati gli sforzi al simulatore, sia Leclerc che Sainz hanno effettuato diverse sessioni a Maranello. «Come sempre sarà fondamentale la preparazione a casa quando c’è il format Sprint, dobbiamo anche migliorare nella gestione del giro in qualifica,ultimamente non siamo stati perfetti» ha detto Vasseur. . Charles in questi giorni ha cercato di lavorare sui punti deboli: mandare in temperature le gomme, ottenere il massimo della perfomance da subito, sfruttando quei piccoli accorgimenti provenienti dallo studio dei dati. A chi gli sta accanto ha ripetuto: «Tocca a me reagire». Sainz continuerà spingere sulle ali dell’entusiasmo dopo un avvio formidabile, il suo futuro potrebbe decidersi a breve ma non c’ènulla di definitivo.

La missione della Ferrari è in Cina è partire più avanti, è l’unico modo per provare ad aggredire la Red Bull, almeno quella attaccabile di Perez, in un’ottica di campionato costruttori. L’ultimo successo della Ferrari a Shanghai è datato 2013, con Alonso. Ma nella memoria di tutti è quello del 2006, l’ultimo di Michael Schumacher in Formula 1.

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