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FE | Le considerazioni sulla sicurezza nate dall'incidente di Roma

La temperatura è salita drasticamente lo scorso fine settimana a Roma, sia in pista che fuori. La battaglia per il titolo di Formula E ha raggiunto il culmine quando i rivali di campionato e amici d’infanzia Mitch Evans e Nick Cassidy si sono scontrati, spianando la strada a Jake Dennis per ipotecare il titolo.

Con 24 punti di vantaggio in vista del doppio appuntamento dell’E-Prix di Londra a fine mese, Dennis è saldamente in testa alla classifica e ha l’obiettivo di rimanerci per vincere in casa.

Gli eventi della corsa di domenica e le loro ramificazioni sul titolo hanno in qualche modo messo in ombra ciò che è accaduto il giorno prima quando, per qualche secondo, tutti hanno trattenuto il fiato dopo il più grande incidente nella storia della Formula E. Gli occhi spalancati e il respiro affannoso hanno catturato l’attenzione di tutti.

Gli occhi spalancati e il respiro affannoso ripresi dalla telecamera di bordo della vettura di Edoardo Mortara, pochi secondi dopo l’enorme impatto frontale con la macchina incidentata di Sam Bird, hanno reso evidente a tutti quali immense forze avesse sopportato il pilota della Maserati. Nei minuti successivi è cominciata a emergere l’entità dell’incidente, con sei vetture ritirare – quattro delle quali sono state sostanzialmente gettate nel cestino – mentre altre quattro sono state riparate sotto la bandiera rossa e sono state in grado di schierarsi per la successiva ripartenza.

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The increased speeds of the Gen3 cars mean sections of track, like Rome’s Turn 6, are now a considerably greater challenge

Le maggiori velocità delle auto Gen3 fanno sì che sezioni del tracciato, come la curva 6 di Roma, rappresentino ora una sfida notevolmente maggiore

Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images

Fortunatamente, e quasi incredibilmente, tutti i piloti sono riusciti a uscirne illesi, ma c’è mancato poco. Il forte impatto di Mortara con Bird è avvenuto appena dietro la cellula di sicurezza della Jaguar e non proprio con un angolo di 90 gradi, anche se l’incidente ha immediatamente riportato alla mente l’incidente che è purtroppo costato la vita a Dilano van’t Hoff di recente.

E non c’è dubbio che l’halo abbia protetto Antonio Felix da Costa da gravi lesioni dopo che il pilota Porsche è finito sotto la vettura di Sebastien Buemi. Il pilota dell’Envision Racing è arrivato per primo sulla scena e ha colpito Bird dopo che il britannico aveva perso il controllo alla curva 6, finendo di traverso sulla pista. L’incidente non è stato il primo a verificarsi in quella parte del tracciato, che è un tratto cieco, in salita e notoriamente accidentato, il quale aveva già coinvolto Andre Lotterer in gara e Jake Hughes in qualifica.

Con l’emozione comprensibilmente alta dopo l’incidente, si è chiesto che venissero apportate modifiche al circuito. Bird ha definito “eccessivi” i dossi e i tombini rialzati e ha chiesto che vengano apportate modifiche in vista del prossimo anno.

Ma i piloti hanno ragione? L’attuale configurazione del Circuito Cittadino dell’EUR a Roma viene utilizzata dal 2021 e, sebbene i dossi lungo questa sezione siano sempre stati evidenti, non hanno mai rappresentato un problema significativo fino ad ora.

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Would introducing spotters, as is commonplace in oval racing, help drivers in scenarios where visibility is limited on fast, narrow street circuits?

L’introduzione di spotter, come avviene comunemente nelle corse su ovale, potrebbe aiutare i piloti in scenari in cui la visibilità è limitata su circuiti stradali stretti e veloci?

Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images

Mentre il circuito è rimasto invariato negli ultimi tre anni, ciò che è cambiato sono le auto, con la nuova Gen3 per il 2023 più veloce del suo predecessore. Ciò significa che alcune curve che una volta si affrontavano a tavoletta ora rappresentano una sfida maggiore, come nel caso della curva 6 a Roma, dove i piloti dovevano parzializzare l’acceleratore in ingresso curva prima di tornare alla massima potenza. Bird ha anche sottolineato che i pneumatici Hankook, nuovi per questa stagione, hanno una struttura laterale più dura, il che significa che “ogni volta che si colpisce un dosso, la macchina si alza un po’ di più in aria”.

Non è certo previsto un rallentamento delle vetture: la gara d’appalto per le macchine Gen4, aperta il mese scorso, indica che i livelli di potenza sono destinati a quasi raddoppiare, passando da 350 kW a un massimo di 600 kW nel 2026. Se le auto sono destinate a diventare sempre più veloci, significa che è necessario concentrarsi maggiormente sulla valutazione se determinate curve del calendario rimangono adatte a velocità più elevate.

Sebbene tutti i circuiti siano sottoposti a test e valutazioni rigorose prima di essere approvati dalla FIA, non si può certo dire che non si possano apportare miglioramenti per garantire che incidenti come questo non diventino più frequenti.

fe | le considerazioni sulla sicurezza nate dall'incidente di roma

I commissari rimuovono con una gru le vetture di Edoardo Mortara, Maserati Racing, Maserati Tipo Folgore, Sam Bird, Jaguar Racing, Jaguar I-TYPE 6, dopo un grosso incidente al 9° giro

Photo by: Sam Bloxham / Motorsport Images

La soluzione più ovvia per il circuito di Roma è quella di smussare almeno alcuni dei dossi lungo la sezione più veloce del tracciato. La curva rimarrà una sfida, ma non sarà una lotteria. All’indomani dell’incidente, la FIA ha già dichiarato che “rivedrà il layout del tracciato in vista dell’evento del prossimo anno, sulla base delle nuove potenziali conoscenze e dei feedback dei piloti”.

L’incidente ha anche evidenziato le crescenti richieste di introdurre spotter o un sistema di tracciamento GPS in tempo reale per avvisare i piloti dei pericoli che si presentano. I critici da poltrona si sono affrettati a criticare i piloti sui social media per non aver rallentato, ma i replay hanno mostrato che la maggior parte delle auto si trovava già nella zona dell’incidente non visibile prima che venissero esposte le bandiere gialle. Come ha dichiarato Buemi, “quando succede una cosa del genere è difficile evitarla”.

L’incidente ha lasciato a molti meccanici il compito di ricostruire nuove vetture durante la notte. Si tratta di un lavoro che normalmente richiederebbe più di un giorno per essere completato, ma tutti i 22 piloti sono stati in grado di partire domenica. Loro, come molti altri, sperano che questi incidenti con più auto non diventino un evento regolare.

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