Attualità

Motori

Politica

Autonomia differenziata, pioggia di emendamenti delle opposizioni. Ma è scontro anche nella maggioranza

autonomia differenziata, pioggia di emendamenti delle opposizioni. ma è scontro anche nella maggioranza

Alta tensione nella maggioranza sull’Autonomia mentre le opposizioni provano a dare battaglia con una pioggia di 2.400 emendamenti in commissione alla Camera. Sul provvedimento bandiera della Lega – nonostante nessuno nel centrodestra abbia presentato come da accordi proposte di modifica – si registra ancora una volta il dualismo tra le accelerazioni del partito di Salvini e le frenate di Forza Italia. Tutto, o molto, si gioca sui tempi d’esame, con l’appuntamento a giugno del voto europeo che incide sulla campagna elettorale dei partiti.

Dopo la linea dettata dalla stessa premier Giorgia Meloni («Sull’autonomia avanti con giudizio, il governo è l«ungi dal mettere pressione al Parlamento») ieri è stato il leader azzurro Antonio Tajani a spiegare che a Montecitorio «è importante che il dibattito sia ampio» e dunque che è possibile immaginare che «il voto sarà più in là» rispetto all’attuale data prevista in calendario e cioè il 29 aprile. FI, ha puntualizzato tra l’altro Tajani «vigilerà» sul provvedimento. «E’ giusto che ci sia un dibattito – ha replicato a stretto giro il governatore Veneto Luca Zaia – quanto al vigilare, non serve: è l’autonomia di tutti, non c’è una parte politica che vuole scappare con la refurtiva».

Una replica piccata che va ad aggiungersi al monito del capogruppo alla Lega Riccardo Molinari: pacta sunt servanda. «C’è un accordo di maggioranza – ha ricordato il leghista – che prevede che l’Autonomia inizi la sua discussione in Aula il 29 aprile. E noi ci aspettiamo che tutti mantengano quello che è l’impegno assunto. Abbiamo dato il via libera in Commissione sul premierato al Senato. I patti si rispettano». Patti rispettati per ora dagli azzurri: nessun emendamento è infatti arrivato dal partito in commissione. Ma una parte di Forza Italia fa capire di tenersi comunque le mani libere: «Nessun emendamento in commissione – avvertono Francesco Cannizzaro e Annarita Patriarca – ma c’è ancora l’Aula». Inoltre «avremo modo di valutare i tantissimi emendamenti presentati dall’opposizione».

«Le nostre proposte emendative – rivendicano intanto i Dem con Simona Bonafé – sono tutte di merito. Non accetteremo altri strappi: devono poter essere discusse e votate in commissione». «E’ un provvedimento che distrugge l’unità del Paese», accusa il leader M5s Giuseppe Conte. «I nostri mille emendamenti sono un grido di protesta contro chi strozza il dibattito», incalza Avs con Filiberto Zaratti.

Il provvedimento intanto è in calendario in Aula alla Camera il 29 aprile. Una data simbolica – nei ragionamenti off the record dei leghisti – non tanto per arrivare all’ok finale prima delle europee ma per garantire la sopravvivenza stessa dell’Autonomia. L’importante è in sostanza che il testo sia blindato perché l’eventuale approvazione di un emendamento comporterebbe il ritorno a Palazzo Madama in terza lettura e non solo implicherebbe lo slittamento del via libera finale dopo le europee ma potrebbe – si teme – compromettere del tutto l’ok al provvedimento

TOP STORIES

Top List in the World