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Alla scoperta della Ferrari 499P, Pier Guidi: "Siamo pronti e fiduciosi"

Alla scoperta della Ferrari 499P, Pier Guidi: “Siamo pronti e fiduciosi”

Ci siamo, la Ferrari 499P è pronta al grande debutto. Un momento storico, la prima Hypercar della casa di Maranello. La data da segnare sul calendario è il 17 marzo: in pista a Sebring sulla numero 51 ci sarà Alessandro Pier Guidi: “Siamo pronti e fiduciosi”, le sue parole in esclusiva. Il 39enne pilota italiano, tre volte campione del mondo in classe LMGTE Pro, è praticamente il “padre” di questa 499P: “Che emozione il primo giro a Fiorano, è stato un momento storico che ricorderò per tutta la vita”. Dividerà l’abitacolo con Calado e Giovinazzi: “Con Antonio ho trovato subito sintonia, è un bravo ragazzo e il suo talento non si discute”.

Manca un mese al debutto della Ferrari 499P nel FIA WEC, a che punto siete dello sviluppo?

“Siamo a buon punto. Ogni volta che scendiamo in pista facciamo degli step positivi e abbiamo ancora dei test in programma prima dell’inizio del Mondiale WEC. La macchina si sta comportando bene, stiamo facendo un buon lavoro anche se siamo consapevoli che il cammino da fare è ancora lungo. In ogni caso sono sicuro che saremo pronti”.

Debutto a Sebring, sensazioni?

“È una pista molto bella, dove è un piacere guidare. Abbiamo appena fatto dei giorni di test nei quali abbiamo raccolto informazioni importanti. Tanto lavoro e mi sono anche divertito”.

Punti di forza di questa 499P?

“Li scopriremo quando saremo in pista con i rivali, noi stiamo sviluppando la macchina in tutte le aree. Temo più l’affidabilità della prestazione perché il progetto della 499P è giovane, e questo tipo di vettura è molto complesso. Le prime gare saranno un banco di prova importante per tutti”.

6 luglio 2022, lei è stato il primo a guidare la 499P a Fiorano: cosa ricorda di quel giorno?

“Sono veramente grato a Ferrari per questa opportunità che mi ha dato, il primo giro a Fiorano è stato molto emozionante. Un momento storico, un ricordo che mi rimarrà impresso per tutta la vita”.

Pressione?

“Da quando sono pilota ufficiale Ferrari la pressione c’è sempre e quindi sono abituato: sappiamo che qui l’unico obiettivo è vincere, per quanto ottenere tale risultato non sia mai facile. Ora con la 499P si respira ancor più l’interesse della gente e dei tifosi rispetto al mondo GT”.

Risposta secca: questa 499P può essere subito vincente?

“Lo spero (sorride, ndr), ma sappiamo che non sarà facile. Partiamo con umiltà, consapevoli che non saremo i favoriti. Le sensazioni, come detto, sono comunque positive, ma aspettiamo di scendere in pista con gli altri competitor durante la gara”.

Dividerà la macchina con Antonio Giovinazzi: che compagno è?

“Mi sono trovato bene fin da subito. Parliamo la stessa lingua e questo ci facilità parecchio. È un bravissimo ragazzo, per quanto riguarda il suo talento non c’è neanche da discuterne”.Che consigli gli ha dato, soprattutto in ottica della gestione di una gara di durata?

“Bisogna entrare nell’ottica di dover condividere la vettura con i tuoi compagni. Non si vince da solo, ma in tre. In un equipaggio non ci devono essere segreti. Il mondo dell’endurance è anche questo: lavoro di squadra, condivisione degli obiettivi. Si lavora in gruppo, e nel nostro si respira un bel clima”.

Sulla 499P numero 51 ci sarà anche Calado…

“Abbiamo vinto tre Mondiali nel GT insieme e abbiamo un ottimo rapporto. È fortissimo in gara, è molto veloce ed è bravissimo nei sorpassi. Difetti? Non saprei, ognuno di noi ne ha qualcuno…”.

Chiuda gli occhi: vincere la 24 Ore di Le Mans o il Mondiale Wec?

“24 Ore di Le Mans”.

Lei ha già vinto due Le Mans, raggiungere Emanuele Pirro a cinque è un obiettivo?

“Sono ancora abbastanza lontano purtroppo: intanto il sogno sarebbe di vincerne un’altra con la Ferrari Hypercar…”.

Guidare la 499P è il coronamento della carriera?

“Sono arrivato in Ferrari nel gruppo dei piloti ufficiali Competizioni GT 6 anni fa, e già quello è stato un grandissimo traguardo. Ora guido una macchina-simbolo di questa casa ed è senza dubbio l’apice della carriera”.

Il 18 dicembre compirà 40 anni: si vede in pista fino a quando?

“Fino a quando sarò competitivo, in macchina mi diverto ancora molto. Poi quando le prestazioni non saranno più all’altezza farò spazio ad altri”.

Non solo 499P, ma anche la 296 GT3 che ha portato al debutto recentemente nella 24 Ore di Daytona. Come è andata?

“Siamo stati sfortunati in pista, ma la macchina è molto prestazionale e competitiva. Dobbiamo anche dire che il BoP ci ha penalizzati un po’, è successo a noi e ad altri costruttori che hanno fatto debuttare una nuova vettura”.

Rispetto alla 488 in cosa è cambiata maggiormente?

“È la degna erede della 488: la 296 GT3 è una macchina nata bene. Il più grande punto di forza di questa vettura rispetto al passato è la riparabilità. Dovendo rispettare dei parametri stretti di performance, abbiamo pensato di fare un’auto molto facile da riparare in caso di necessità. Sono dettagli e secondi che ti possono far vincere una gara”.

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