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Addio a Henry Morrogh, il Maestro di generazioni di piloti

addio a henry morrogh, il maestro di generazioni di piloti

Henry Morrogh

“Pronto, sono Henry Morrogh”. Il saluto nell’inconfondibile accento irlandese dava inizio a interminabili telefonate con un solo soggetto: il motorsport. Analizzato in tutte le sue possibili sfumature come solo un grande appassionato di corse è capace di leggere. A volte era cocciuto nel portare avanti le sue tesi contro tutto e contro tutti. Ma era un filosofo delle corse. E tutti gli volevano bene.

Di piloti che sono arrivati fino alla F1 ne ha formati tanti, ma la forza di Henry è stata quella di avvicinare intere generazioni di appassionati all’automobilismo, perché la sua visione era quella che nasceva dal basso, dalla base. Quello di Morrogh era un mondo rovesciato: non cominciava dal paddock dei Gran Premi, ma dalla pitlane di Magione, il suo regno nel cuore dell’Umbria.

Ogni giovane che aspirava a diventare un pilota poteva inseguire il suo sogno trovando un percorso per debuttare in pista con quattro ruote. Con un’offerta low cost, ma cominciando a guidare, prima che correre con una monoposto: la mitica Formula Ford. Riusciva a costruire corsi e gare nel suo challenge davvero tailor made, cercando di confezionare micro-programmi anche per gli squattrinati. L’importante era dimostrargli passione, voglia di imparare, senza avere l’ansia di scalare subito i gradini del motorsport.

E se fiutava un talento se lo coccolava con la passione che un padre riserva a un figlio: tanti ne sono passati dalla sua scuola, tanti hanno fatto carriera trovando sbocchi importanti in Case ufficiali o team blasonati, ma il suo orgoglio, anno dopo anno, era allungare quella lista infinita di piloti che gli devono essere riconoscenti per aver instillato in ciascuno di loro il germe della “voglia di correre”.

Henry a 92 anni ha visto sventolare la sua bandiera a scacchi, ma la sua eredità non andrà dispersa. Il Maestro ha lasciato un segno profondo a chiunque abbia avuto l’opportunità di frequentare la sua Scuola. Le sue lezioni non erano solo di guida e di tecnica automobilistica, ma si trasformavano in incontri di vita e di esperienze di chi le quattro ruote le ha sempre trattate con rispetto.

Il lungo racconto è iniziato a Vallelunga nel 1968 e dopo 55 anni non si interromperà alla scomparsa di Henry perché dal 2009 la Scuola è condotta da Giovanni Ciccarelli e dal figlio John. La storia diventerà leggenda perché quell’automobilismo primitivo ed essenziale raccontato da Morrogh resterà un lascito che fa parte del nostro patrimonio.

Capitava che qualche volta alcune delle sue F.Ford più datate non fossero in perfetta forma per qualche piccolo difetto: non c’era motivo di prendersela perché magari ci correvano quelli che neanche avevano un budget per mettersi il casco in testa e staccare una licenza. Ma ogni occasione diventava buona per imparare: “Ora hai capito che cos’è il sottosterzo – chiosava il Maestro – e che sforzi si affrontano per far girare la macchina”. E se le gomme dietro una volta erano un po’ più usate, poco male: “Puoi apprezzare come la vettura scivola e tende al sovrasterzo, così impari l’arte del controsterzo”.

La redazione di Motorsport.com si unisce al cordoglio della famiglia di Henry in questo giorno di dolore.

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