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Stop alla grafite cinese: gli USA preparano la stretta (ma la ritardano)

Gli USA metteranno al bando alcune batterie cinesi nel 2027, anche se i piani originali parlavano di 2025: così continua la guerra commerciale

stop alla grafite cinese: gli usa preparano la stretta (ma la ritardano)

Sarà ancora “no” ad alcune batterie “made in China”, però non da subito. Secondo quanto riporta il Wall Street Journal, il Governo degli Stati Uniti rivede i piani per integrare le regole sull’incentivo federale da 7.500 dollari all’acquisto di un’auto elettrica.

L’idea iniziale era di vietare i bonus ai veicoli che montano accumulatori con grafite cinese già nel 2025, ma l’intenzione pare ora quella di far slittare il giro di vite al 2027, perché l’industria a stelle e strisce non sarebbe pronta ad accogliere le richieste di Washington.

Serve tempoì

Al momento, non sono ammesse al credito d’imposta tutte le vetture costruite fuori dagli Stati Uniti o realizzate con una quantità eccessiva di materiali cinesi per batterie. Stando all’Alliance for Automotive Innovation, solo 22 dei 122 veicoli elettrici venduti negli USA sono compatibili con gli incentivi e, di questi, solo 9 si aggiudicano tutto il tesoretto da 7.500 dollari.

Adesso gli Stati Uniti stanno cercando di costruire una catena degli approvvigionamenti interna per competere con la Cina, il più grande mercato auto nel mondo. L’industria è stata però colta di sorpresa dalla rapida modifica delle norme federali sui crediti d’imposta, col Governo che sembra pronto ad ascoltarla.

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