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Zona a traffico vietato

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Zona a traffico vietato

«Via le auto private dal centro di Milano nel 2024». Lo ha annunciato il sindaco Beppe Sala. Lui la vede come un’utopia realizzabile; ma è il suo contrario. Dicesi distopia: «La rappresentazione di una realtà immaginaria del futuro in cui viene presagita un’esperienza di vita spaventosa». Ci siamo.

«Cominceremo con il centro-centro, poi ci allargheremo». A molti, sinceramente, sembra che chi si sta allargando troppo sia Sala. Non riuscendo a liberare la città da irregolari, baby gang e spacciatori, inizia a ripulirla dalle auto. A quando il filo spinato lungo la circonvallazione?

Con lo slogan «Più moschee, meno traffico», «Più monopattini, meno pendolari», le smart city ecologiche, futuribili e progressiste il chilometro è «zero» ma i divieti migliaia – stanno raggiungendo due obiettivi. Limitare al massimo le libertà personali e ridurre al minimo la vita nei centri storici. Che sembrano sempre più i salotti buoni delle vecchie zie, con le lenzuola sulla mobilia per non rovinarla. Ma quand’è che abbiamo cominciato a convincerci che la vita dei cittadini deve per forza adattarsi a quella della città, e non viceversa? Lo smog, ha detto qualcuno, è solo «fumo» per nascondere altri problemi. Carovita e insicurezza.

Vabbè. I milanesi meritano di peggio. Ma siamo sulla buona strada.

Chiusa al traffico, naturalmente.

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