Autoscuole – Le app per l’esame funzionano, ma serve più pratica
Errori di percezione. L’indagine effettuata dal consorzio di autoscuole mette in evidenza anche alcune interessanti curiosità. Se in un analogo test di quattro anni fa, alla domanda “Con quali condizioni meteorologiche si verifica il maggior numero di incidenti?”, soltanto il 3,6% indovinava la risposta esatta, ovvero tempo sereno, contro un 56,6% che cascava nel tranello cliccando su pioggia, quest’anno il trabocchetto riguarda il tipo di percorso più insidioso. Al quiz “Su quali strade avvengono con maggiore frequenza gli incidenti stradali?”, i maschi rispondono in prevalenza – correttamente – su strade urbane (57%), le femmine indicano in maggioranza extraurbane e autostrade (54%). Alla domanda seguente, “Su quali strade si registra il maggior numero di vittime di incidenti?”, poco meno della metà (44%) risponde “autostrade”, mentre il 30% ritiene che siano più letali i percorsi urbani. In realtà, secondo i dati Istat, il luogo dove la vita il maggior numero di persone (47,5%) sono le extraurbane. Parità di genere, in ogni caso, anche nell’errore. Tutti d’accordo, per fortuna, sul fatto che “bere birra prima di mettersi al volante è pericoloso”, mentre sulla principale causa di incidenti stradali il 55% indica, correttamente, l’utilizzo dello smartphone, mentre per il 43% è l’eccesso di velocità: lievi differenze di genere su questi due fattori di rischio, con il telefonino messo al primo posto dai ragazzi e il piede pesante sull’acceleratore dalle ragazze.
Migliorare l’apprendimento. L’analisi di Guida e Vai punta a evidenziare i buoni risultati dei nuovi metodi di insegnamento introdotti dalle autoscuole per la diffusione delle regole del Codice della Strada. Secondo il consorzio, i giovani italiani della fascia di età 16-24 anni dimostrano di avere una buona conoscenza generale della normativa. Ma la preparazione risulta ancora poco soddisfacente sul lato “pratico”. Tutto sommato, l’introduzione delle nuove tecnologie, come la realtà aumentata dei visori ottici 3D e le app degli smartphone, sono risultate efficaci per coinvolgere i “millennial” nello studio delle regole del traffico. Ma serve un altro passo avanti: la guida sicura. Guida e Vai, da tempo, punta su lezioni in pista dedicate a ragazzi e ragazze con il “foglio rosa”, ed è già partita in sei regioni (Lombardia, Piemonte, Veneto, Campania, Puglia e Sardegna) per chiedere alle autoscuole di offrire questa opportunità, per ora senza incidere sui costi (che vanno da circa 800 euro al Sud ai 1.200 chiesti in media in alcune città del Nord).
L’importanza dei corsi in pista. L’83% dichiara che “sarà un automobilista responsabile con una guida sicura” e il 77% manifesta il desiderio di seguire un corso specifico “per imparare come affrontare i pericoli della strada”. Anche per questo motivo, l’edizione di quest’anno del Forum Nazionale Autoscuole ha scelto come testimonial un ex pilota di F.1, attualmente impegnato nel Mondiale Endurance (con la Ferrari 488 GTE del team iron Lynx) come Giancarlo Fisichella. “Fisico”, infatti, ha scelto di rendersi portavoce per promuovere la consapevolezza di “quanto possa costare cara una distrazione o un’imprudenza”. Oltre agli incontri più istituzionali previsti nella due giorni di Lainate, introdotti da Paolo Colangelo, presidente di Confarca, e da Cesare Galbiati, di Unasca, si darà spazio a “esercizi pratici di apprendimento esperienziale”, direttamente a bordo delle auto, sul circuito. Salvatore Ambrosino, ceo di Guida e Vai, chiuderà il Forum guidando il pubblico in un’esperienza simulata dal titolo “Guidare è un’altra cosa”, un workshop interattivo che ha l’obiettivo di individuare le regole non scritte dal Codice della Strada. Quelle, che, però, possono salvare la propria vita e quella degli altri. Un’ultima nota sulle differenze di genere: dai dati Istat, risulta che delle quasi 3 mila vittime di incidenti stradali nel 2021, l’83,3% erano uomini, il 16,7 donne.