Gli italiani sono pronti ad abbandonare la proprietà dell’auto per affidarsi a soluzioni innovative di condivisione? Come procede la diffusione delle nuove forme di mobilità nelle città italiane? Quanto sono conosciute dal grande pubblico le formule del car sharing (cioè la condivisione di vetture non di proprietà e quindi da noleggiare singolarmente e saltuariamente) e del car pooling (la condivisione di mezzi da parte di persone che compiono abitualmente lo stesso percorso)?
L’88% del campione intervistato possiede una vettura, acquistata in un’unica soluzione (50% dei casi) o tramite finanziamento (38%). Alla domanda “quale strumento di trasporto utilizzi per muoverti abitualmente in città?” 8 su 10, equamente suddivisi, rispondono a bordo di un’auto privata e sui mezzi pubblici. Il 10% si serve di moto o scooter.
Il dato più interessante che emerge dalle risposte riguarda la notorietà della formula dell’auto condivisa nel nostro Paese: 9 italiani su 10 dichiarano di conoscere il car sharing e il 52% di questi sostiene anche di averlo utilizzato almeno una volta. Lo scenario cambia leggermente spostando il focus sul car pooling: il 48% degli intervistati dice di conoscerlo e il 38% di questi lo ha anche usato almeno una volta.
Eppure la survey rivela come 6 italiani su 10 sarebbero disposti in futuro ad abbandonare l’auto di proprietà per gli spostamenti cittadini in favore delle soluzioni di mobilità condivisa su quattro ruote. Dietro tale scelta, ci sono principalmente ragioni ambientali e legate al conseguente decongestionamento delle città (indicate dal 70% del campione) e motivi economici, connessi a un possibile risparmio rispetto all’acquisto del bene (20%).
Due aspetti contribuiscono però oggi a limitare la diffusione delle nuove forme di mobilità condivisa. Da una parte, le aspettative in termini di spesa: 8 intervistati su 10 dichiarano di essere disposti a spendere al mese al massimo 200 euro mensili, un importo decisamente al di sotto della soglia ipotizzabile per un uso continuo di questa formula. Dall’altra, il 51% del campione si mostra ancora legato al concetto di proprietà e teme di rimanere senza auto in caso di necessità. “Nella nostra nuova instant survey”, sottolinea Massimo Ghenzer – Presidente di Areté, “abbiamo chiesto a un campione di abitanti delle città di Milano, Roma, Firenze, Bologna e Torino che strumenti utilizzeranno per gli spostamenti cittadini nei prossimi anni: il 37% di loro ha confermato che continuerà a usare l’auto di proprietà, il 32% ha dichiarato che si servirà dei mezzi pubblici, mentre il 13% si affiderà alle E-Bike, in decisa crescita e che si candida quindi a diventare la terza modalità di trasporto più diffusa in queste città. Più in generale, dal mercato emerge una crescita dell’interesse degli italiani per le forme di mobilità cittadina alternative alla proprietà dell’auto. Per una più ampia diffusione nelle principali città italiane restano ancora due nodi da sciogliere: il prezzo, ancora non allineato alle aspettative del cliente e una più ampia e capillare disponibilità di queste vetture”.