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Eppure Fred Vasseur alla vigilia del GP di Australia è stato abbastanza perentorio; ha dichiarato infatti come i terzi posti di Sakhir e Gedda, pur accolti con favore dalla critica, non bastano e come la Scuderia “cercherà tramite un approccio aggressivo di mettere pressione ai rivali” (testuale).Una dichiarazione ardita, coraggiosa, e anche forte, da parte di un capo che proprio quest’anno s’era sempre mantenuto abbastanza abbottonato e pacato nelle previsioni. Evidentemente a Maranello si aspettano grandi progressi dalla SF-24, una vettura obiettivamente nata bene e per ora saldamente seconda forza in pista.
Il vero dato incoraggiante dopo tutto è proprio questo: a parità di dominio bibitaro marziano il passo avanti reale l’ha fatto la Rossa che ha salutato il blocco degli inseguitori con un piccolo scatto in avanti che le permette quantomeno di correre in posizione privilegiata per l’ultimo gradino del podio. In un’epoca nella quale Red Bull lascia le briciole ai rivali, queste briciole la Ferrari se le sta prendendo di forza tenendosi dietro McLaren, Mercedes e Aston Martin.
Uno stato dell’arte che un tempo avrebbe avvilito, ma che ad oggi non scompone più di tanto Maranello. La Scuderia sa benissimo dove è e quanto avanti sia Milton Keynes, sotto forma di cannibale olandese soprattutto, ciononostante può respirare e “godersi” la piazza d’onore nel Costruttori, con l’obiettivo realistico – appunto – di ampliare il solco tra sé e le altre agguerrite contendenti, e quello più difficile ma non impossibile (nulla in fondo lo è) di continuare a progredire come negli ultimi mesi per limare quei quattro decimi al giro che a serbatoi pieni la separano e non poco da quella RB20 che non pare avere difetti.
Antonino Rendina