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Tale e Quale Show, le pagelle: Lamborghini è un’Elisa disastrosa (voto 4.5), Licitra-Mercury sottovalutato (voto 9)

Gilles Rocca, vocalmente più che Gino Paoli è la sua gatta: voto 4“Tale e Quale Show è stata una delle cose più belle che abbia fatto nella mia vita”. Così Gilles Rocca, confermando l’impressione che, con ogni probabilità, non abbia l’abitudine di rivedersi in tv. Nel 2020 Twitter (pardon, X!) si innamorò di lui vedendolo tra gli attrezzisti del Festival di Sanremo durante la fuga dal palco di Bugo, causa Morgan. Poi il nostro ha vinto Ballando con le Stelle e ha partecipato a Tale e Quale Show, classificandosi misteriosamente tra i cinque migliori concorrenti della scorsa edizione. Non fa tutto male. Ma nemmeno benissimo. Per il Torneo ha scelto di portare in scena “Una Lunga Storia d’Amore” di Gino Paoli. Purtroppo, però, la miagola come fosse la gatta del celebre cantautore, più che il celebre cantautore. Al termine dell’esibizione – o, per meglio dire, vera e propria esecuzione – i giurati si complimentano per il trucco, quasi sempre brutto segno, e per averci provato. L’unico sincero è il giustiziere delle note Cristiano Malgioglio che lo fucila: “Hai reso questa canzone una lunghissima nenia d’amore”. Concordiamo.Andrea Dianetti-Battiato implora pietà (e invece fa centro): voto 7/8“Questa sera cercherò di salvare il salvabile, abbiate pietà!”. Con questa premessa, Andrea Dianetti, tra i primi cinque ma comunque dalle parti del sottovalutato nella precedente edizione, torna in scena a Tale e Quale Show per il Torneo dei migliori in campo. Si è scelto un vero e proprio Horcrux immortale, nientemeno che Franco Battiato con “La Cura”. Lato make up, ricorda più un Valerio Lundini invecchiato, ma vocalmente fa un mezzo miracolo. Anche tre quarti. Prossimo conduttore de Lo Zecchino d’Oro in tandem con Ilaria Benvenga, dribbla i caustici commenti del sempre perfido Malgioglio con la giusta ironia: il giurato gli contesta che avrebbe dovuto scegliere un personaggio facile da interpretare, “magari Johnny Dorelli”. E il concorrente replica lasciandogli intendere che la prossima volta allora imiterà proprio lui, “un gandande shtraordinario”. Bravo.Lamborghini, un’Elisa disastrosa (per “l’emozione”?): voto 4.5Catalputata al Torneo di Quale e Show senza troppi meriti, all’infuori di due esibizioni riuscite (Madame e Malika Ayane), Ginevra Lamborghini toppa ancora al Torneo di Tale e Quale Show. La cantante che ha sciaguratamente scelto di imitare, del resto, possiede una delle voci più cristalline del panorama musicale nostrano. Lamborghini, invece, no. Ma questo nessuno lo pretendeva. Fasciata in un abito rosso sangue, la concorrente parte benino per poi collezionare sonore stecche sul ritornello di “Eppure Sentire (Un Senso di Te)”. Gli acuti, in particolare, da graffi alla lavagna. “Mi sono auto-emozionata”, si giustifica a fine performance. Per fucilarla, Cristiano Malgioglio scomoda un termine piuttosto inusitato: “Amusia”, ovvero “l’unica parola che”, sostiene il giurato, “mia nonna sapeva dire in italiano. Aveva vissuto tanti anni in Australia, parlava inglese e siciliano”, aggiunge. Sì, ma cosa significa? I vocal coach del talent fanno scena muta, qualcuno ironizza sull’nduja, per assonanza. E Malgioglio si inalbera: “Amusia è quando qualcuno canta e non riesci proprio ad ascoltarlo, grave che non lo sappiate. Comunque, Ginevra, sei stata abbastanza disastrosa”. E c’è solo un’ “abbastanza” di troppo in tale affermazione. Il motivo per cui nonna Malgioglio padroneggiasse così bene il concetto di “Amusia” rimane mistero fitto. Le lingue più biforcute dei social sibillinano che magari potesse c’entrare la voce del nipotino. Quanta perfidia… Licitra-Mercury, un’eresia non vederlo sul podio: voto 9“Volevo arrivare secondo e così è andata, per me è come se avessi vinto”. Lorenzo Licitra, trionfatore di X Factor nell’annata dei Maneskin, ha sviluppato una comprensibile allergia al gradino più alto del podio. Al Torneo di Tale e Quale Show, però, lo avrebbe meritato. Invece, incomprensibilmente, non arriva nemmeno tra i primi tre. Il nostro apre la puntata imitando l’impossibile: Freddie Mercury sulle note di Bohemian Rhapsody. Un’esibizione kamikaze per chiunque, eppure il tenore riesce nell’impresa sia al pianoforte che dimenandosi sul palco, senza perdere mai una nota. Gli si complimenta tutta la giura al gran completo, eccezion fatta per Malgioglio, ma poi non lo votano. Non abbastanza, almeno. Peccato, la sua è stata, con distacco, la performance migliore della serata. Eresia pura non vederlo almeno sul podio… La telefonata di Maria De Filippi (e la promo a Tu Sì Que Vales): voto 5Proprio mentre è intento a svelenare uno dei suoi gustosi giudizi-epitaffio, a Cristiano Malgioglio squilla il cellulare. È Maria De Filippi, dice. Ma, sulle prime, nessuno gli crede. Fino a che Carlo Conti prende in mano il telefono e mette il vivavoce, fugando ogni dubbio residuo: si tratta proprio della “Bloody Mary” originale. Che chiama da “numero sconosciuto”, quindi forse da una cabina telefonica, chissà. “Sono io, ieri sera ero a cena con Cristiano e Antonella (Clerici, giurata aggiunta per il lancio di The Voice Kids, ndr). Fattelo dire anche da loro!”. Il conduttore realizza di essere al cospetto audio della vera De Filippi e, simulando una claudicante spontaneità, le domanda: “Allora, che dici Maria? Valiamo?”. Il riferimento è, ovvio, a Tu Sì Que Vales, il talent di Canale 5 che ogni sabato sera sbanca l’Auditel. E che di certo, dunque, non aveva bisogno di ulteriori promo, figurarsi sul canale diretto competitor. Possiamo solo immaginare il giubilo di Milly Carlucci che, almeno per queste prime tre puntate, ha sempre perso contro la corazzata defilippiana. Per lei, Milly, arriverà più tardi solo una brevissima imitazioni buttata lì in fretta e furia da Emanuela Aureli. Qualcun altro avrà alzato il telefono? Probabile. Una sorpresa inaspettata per il pubblico da casa, certo, ma pure, a ben guardare, una scortesia tra colleghi… Antonino è un buon Sam Smith (ma poteva essere eccellente): voto 7-Vincitore della precedente edizione di Tale e Quale Show, da Antonino c’erano da attendersi fuochi d’artificio. Lo abbiamo visto impersonare letteralmente chiunque da Rod Stewart a Loredana Bertè senza scendere mai sotto al livello dell’eccellenza, sia vocale che scenica. Per lui questo talent è (stato) anche un “percorso teatrale”, come dice in puntata a Carlo Conti, e in effetti resta un’ottima definizione. Stavolta, ha deciso di interpretare Sam Smith sulle note della super ballad “Stay With Me”. Intonatissimo come sempre, scivola un filo troppo nel caricaturale. Più che un’imitazione, la performance assume i contorni di un’esagerazione, a tratti perfino parodica, nonostante il bel messaggio finale (si è fatto scrivere sui palmi della mani “Stop War”). Si classifica secondo, dietro alla Mariah Carey di Ilaria Mongiovì e superando l’Ed Sheeran di Gaudiano. Votato semplicemente perché bravissimo – e lo è, nessun dubbio in proposito, poteva fare (ed emozionare) di più. Resta comunque una performance che, se messa in scena da chiunque altro, avrebbe meritato almeno almeno un 8 pieno. Ma qui stiamo parlando di eccellenza. E quella, dunque, si esige. Gaudiano fa sembrare facilissimo imitare pure Ed Sheeran: voto 8Una passeggiata di salute. Il vincitore dell’edizione di Tale e Quale Show appena conclusa, Luca Gaudiano, fa sembrare semplicissimo cantare, e addirittura imitare, perfino Ed Sheeran. Non serve grande competenza musicale per capire come e quanto non lo sia affatto. Eppure, anche questo prodigio gli riesce piuttosto bene. Rivedendo insieme a Carlo Conti il proprio percorso vincente all’interno del talent, confessa come “nei pochi secondi in cui ti avvicini al microfono di quel palco, perdi tutta la sicurezza che puoi avere in te stesso”. E menomale che non ci credeva, allora! È stato straordinario fin dalla prima puntata, portando in scena un Tiziano Ferro forse addirittura più Tiziano Ferro dell’originale. E poi Al Bano, Francesco Sarcina, Lewis Capaldi (“il primo ostacolo veramente tosto”, ammette). È proprio il caso di “pensarlo ad alta voce”: Gaudiano, terzo classificato al Torneo, merita un roboante futuro nel mondo delle sette note. Tutto questo talento non può (né deve) rimanere inascoltato.

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