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Stop diesel e benzina 2035, asse Parigi-Berlino: Roma che fa?

L'accordo sul bando delle endotermiche ha allarmato ulteriormente i governi di Francia e Germania che si dichiarano unite per difendete l'industria auto europea

Stop diesel e benzina 2035, asse Parigi-Berlino: Roma che fa?

L’industria auto europea si prepara ad affrontare la tempesta perfetta. La direzione presa dalle istituzioni comunitarie rischiano di mettere ancora più in affanno una filiera che tra crisi endemica e criticità generatesi tra pandemia e carenza della componentistica, deve fare i conti anche con una transizione elettrica forzata. L’ultimo atto di questo macchinoso viaggio verso la cosiddetta sostenibilità è stato l’accordo per lo stop alla vendita di auto con motori diesel e benzina nel 2035, con il bando delle endotermiche che rischia di condannare definitivamente il settore delle quattro ruote del Vecchio Continente a inseguire un mondo che è già diversi passi più avanti.

Se da un lato la Cina ha il monopolio sulle materie prime e sulla produzione delle batterie, gli Stati Uniti hanno avviato una politica neo protezionista che si traduce in incentivi per le auto made in USA, favorendo così lo sviluppo dell’industria automotive locale. E gli stati europei? Germania e Francia non sono rimaste a guardare, almeno a parole. Da Parigi infatti è subito intervenuto Emmanuel Macron, che già al Salone dell’Auto di Parigi aveva esternato tutta la sua preoccupazione e dopo l’ok al bando delle endotermiche è tornato a difendere a spada tratta l’industria auto europea e sopratutto la necessità di preservare quanto viene fatto nel Vecchio Continente difendendolo sopratutto dallo strapotere di Pechino: “Cina e Stati Uniti proteggono le loro industrie mentre l’Europa rimane aperta ai venti. Francia e Germania devono restare unite, perché finora sono state troppo aperte, visto che molte Case vendono in Cina e non vogliono chiudere i rapporti”. Da Berlino Olaf Scholz sembra essere dello stesso avviso del collega francese anche se entrambi sono consapevoli di avere in parte le mani legate da equilibri internazionali che se rotti potrebbero portare anche ad una guerra commerciale che l’Europa non sarebbe in grado di sostenere, almeno ora.

Stop diesel e benzina 2035, l’UE da l’ok ma c’è speranza

E l’Italia? il Governo si è appena insediato e il neo ministro Gilberto Picchetto ha ribadito che la posizione del nostro Paese sarà improntata sulla neutralità tecnologica, in continuità con l’Esecutivo presieduto da Mario Draghi: “Il governo porterà in Europa un approccio all’Automotive improntato alla neutralità tecnologica, dobbiamo conciliare le esigenze economiche, industriali, produttive di un grande Paese come l’Italia e il peso che ha l’automotive, con quello che è obiettivo delle emissioni zero e di passaggio all’elettrico o a carburanti di tipo non inquinante e non climalterante.” Il fatto che Parigi e Berlino vadano già a braccetto però deve spingere l’Italia ad accelerare per non rimanere indietro in questa corsa alla sopravvivenza dell’auto.

FP | Gianluca Sepe
@SepeGianlu RIPRODUZIONE RISERVATA

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