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Stellantis, parte la produzione della Leapmotor T03 a Tychy

stellantis, parte la produzione della leapmotor t03 a tychy

Stellantis avrebbe fatto un nuovo ed importante passo avanti nel suo progetto di portare i modelli del marchio cinese Leapmotor in Europa. Secondo quanto riferisce Reuters che cita un report della banca d'affari Jefferies in cui sono contenute dichiarazioni dei manager del costruttore cinese, Stellantis avrebbe iniziato a produrre le prime unità del modello Leapmotor T03 all'interno della fabbrica di Tychy, in Polonia.

PRODUZIONE DI MASSA A SETTEMBRE

La fabbrica polacca si starebbe quindi organizzando per arrivare a produrre in serie questo primo modello della casa automobilistica cinese. La produzione di massa vera e propria dovrebbe partire a settembre, quando inizierà anche la commercializzazione in alcuni primi mercati europei tra cui quello italiano.

Il rapporto aggiunge anche ulteriori dettagli interessanti. A partire dal primo trimestre del 2025, in questa fabbrica inizierà la produzione anche del modello Leapmotor A12. Il SUV C10, invece, continuerà ad essere prodotto in Cina per poi essere esportato in Europa anche se non è chiaro se l'introduzione dei nuovi dazi da parte della Commissione Europea sulle elettriche prodotte in Cina andrà a modificare questi piani.

stellantis, parte la produzione della leapmotor t03 a tychy

Ricordiamo che Stellantis ha investito 1,5 miliardi di euro in Leapmotor per l’acquisizione di circa il 21% delle sue quote. Parte importante di questo progetto è la costituzione di una joint venture, Leapmotor International, guidata da Stellantis con i diritti esclusivi per l’esportazione e la vendita, nonché la fabbricazione dei prodotti Leapmotor al di fuori della regione cinese.

Non è la prima volta che si parla della produzione delle elettriche di Leapmotor nella fabbrica di Tychy, in Polonia, scelta fatta per una ragione di costi. Secondo il rapporto, i costi di produzione nello stabilimento polacco ammontano a circa 400-500 euro per vettura, simili a quelli in Cina, contro circa i 1.000 euro in Italia.

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