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SBK | Petrucci sui tagli ai giri motore: “Servono regole più chiare”

A distanza di più di dieci anni, Danilo Petrucci è tornato a correre a Imola, e stavolta l’ha fatto in sella alla Ducati Panigale V4R del team Barni, con cui ha conquistato la sesta posizione in Gara 1 del settimo round del Mondiale Superbike. Il ternano è il migliore degli indipendenti nel sabato imolese, caratterizzato da temperature elevatissime e dalla conseguente difficoltà nel gestire una gara fisica.

“Un caldo incredibile, non ricordo temperature così elevate”, racconta Petrucci al termine di Gara 1. “Dopo metà gara era durissima andare avanti. Le condizioni erano davvero estreme. Era davvero caldo, la pista era caldissima e scivolosa. Non so come faremo domani con due gare. Oggi faceva molto caldo, ma anche l’asfalto penso abbia raggiunto i 60°, è molto vecchio. Non so perché, ma per tutti oggi è sembrato che ci fossero anche più gradi. Dopo la bandiera a scacchi, nel giro di rientro era impossibile toccare la moto, il serbatoio…non so. Poi questa pista è molto fisica, non c’è mai un punto in cui si può riposare, l’asfalto era scivoloso ed era difficile gestire la moto, quindi è diventata una gara molto fisica”, spiega il portacolori Barni.

Il sabato inoltre non è iniziato nel migliore dei modi, qualche problema di troppo nel corso della mattina ha condizionato la sua gara, che però è riuscito a portare a casa con un buon risultato: “All’inizio ho dovuto guadagnare diverse posizioni, perché stamattina abbiamo avuto un problema nelle FP3 e ho potuto fare solo due giri in qualifica. Ho avuto un problema al motore, ma non sono sicuro. Sfortunatamente quando hai un problema del genere devi fermarti e cambiare tutto. Ma in gara sono riuscito a recuperare qualche posizione in partenza, non era male il mio passo dopo un po’ di giri. Ho ancora qualche problema in trazione, frenavo forte ma iniziavo a surriscaldare l’anteriore e si bloccava in ingresso. Non sono riuscito a tenere il passo di Rinaldi, ma essere il miglior indipendente va sempre bene”.

“Siamo sempre intorno alla top 5, a Donington avevamo un passo davvero buono”, prosegue Petrucci facendo riferimento al podio di due settimane fa in Gran Bretagna. “Forse con queste temperature è un po’ più dura per me, perché penso di aver surriscaldato l’anteriore frenando così forte. È difficile per noi mantenere le temperature basse, ma sono contento. Forse da fuori non sembra ma è perché sono stanco (ride)”.

sbk | petrucci sui tagli ai giri motore: “servono regole più chiare”  

Quello di Petrux a Imola non è stato un vero e proprio debutto, già aveva corso qui nel 2011. La situazione però è completamente diversa: “Non ricordavo tanto bene la pista perché non ci correvo dal 2011. In quel periodo poi la mia Ducati aveva due cilindri, era un’altra era! Con questa moto, la pista è molto bella, ma siamo al limite. Soprattutto l’ultima chicane non è un punto che piace molto, è abbastanza pericoloso, se una moto cade attraversa la pista. La stessa cosa succede alla Rivazza. Poi ci sono alcune buche. La pista è molto bella, ma forse bisogna sistemare qualcosa. Sarò più felice con meno gradi”.

Un’altra difficoltà che si è aggiunta a Imola è il taglio dei giri motore imposto a Ducati. Non solo Bautista, ne hanno fatto le spese tutti i piloti che corrono con la Panigale V4R: “Sì, li ho sentiti. Alla fine abbiamo 500 giri motore in meno da inizio stagione. Il problema è la scatola del cambio, ne usiamo uno diverso, ma per me questo non è il modo giusto per equilibrare le prestazioni. Non è giusto togliere i giri motore anche a noi, perché alla fine è solo Bautista a fare la differenza. Non so, è una lotta, perché non è nemmeno giusto che io abbia 30 kg in più di Alvaro. Ma come non è colpa mia, non è nemmeno colpa sua, è così. Penso che possa prendere 2 kg e io ne perda 3, ma cambia poco. Avremmo bisogno di un bilanciamento di pesi della moto, perché alla fine Alvaro è ancora il più veloce sul rettilineo, quindi non so se questo regolamento sia giusto per tutti”.

“Per lui non fa tanta differenza, rendere un peso più stabile per tutti sarebbe più difficile per lui, perché dovrebbe muovere più chili sulla moto. A me cambierebbe poco perché la mia moto no può prendere più chili, non si può andare più in basso. Non sono nemmeno nella posizione di poter dire qualcosa, perché io, Baz e Redding siamo i più pesanti. Per noi è più dura in accelerazione, nel consumo delle gomme…per me caldo significa maggior pressione sulle gomme. Quindi inizio ad avere un feeling scarso all’anteriore, ma stiamo guidando a 900 rpm in meno della moto da strada. Non so se sia buono, capisco anche che Kawasaki non possa usare i giri motore in più, ma a questo punto vorrei capire come funziona questo algoritmo! Forse delle regole più chiare farebbero bene a tutti”, conclude Petrucci.

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