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Rovanperä, il re finlandese dello sterrato africano

Il primo rally del mondiale 2024 che si è corso interamente sullo sterrato è il secondo del Kenia vinto da Kalle Rovanperä, il terzo della stagione e il quarto consecutivo africano dominato dal Toyota Gazoo Racing Team. La scuderia ha sempre trionfato nel Safari Rally da quando, nel 2021, è tornato a far parte del calendario iridato, occupando sempre almeno i due gradini più alti del podio. Nel 2022 e nel 2023 aveva concesso ai rivali solo le posizioni dalla quinta (compresa) in poi. “È una prova durissima e per Toyota è leggendaria – ha commentato il 23enne campione del mondo in carica – Come dicono qui, la macchina davanti è sempre una Toyota”. I distacchi abissali confermano la selettività della gara: il quinto, che è l’attuale battistrada della classifica individuale, il belga Thierry Neuville con la Hyundai i20 N, ha tagliato il traguardo a quasi 10 minuti e 20 secondi dal vincitore. E l’ultimo della Top 10, il polacco Kajetan Kajetanowicz con la Skoda Fabia, terzo del WRC2, ha accusato oltre 26 minuti e mezzo di ritardo dal finnico. Anche un equipaggio italiano, quello composto da Riccardo Garosci e Rudy Briani (secondo come navigatore alla Dakar Classic 2024), è arrivato in fondo (con una Mitsubshi Lancer Evo X). Con il trionfo in Kenia, Rovanperä ha portato a 12 il numero dei successi iridati, uno ogni quattro partenze nella classe regina. Per il giovane asso del volante il 2024 è un “anno sabbatico” dopo due titoli mondiali consecutivi (a 22 anni e un giorno il primo). D’intesa con la scuderia con la quale ha peraltro firmato un accordo pluriennale, Rovanperä ha optato per un impegno solo parziale per “ricaricare le batterie” dopo un impegno agonistico ininterrotto che va avanti dal 2015. Nel Safari Rally, il finnico si è imposto in 7 cronometrate su 19, anche se quelle fondamentali sono state le 6 consecutive della giornata di venerdì, quando era partito con un ritardo di 8 decimi da Neuville, il più veloce nella prova inaugurale del pomeriggio di giovedì, e al termine della quale era andato al riposo con quasi un minuto di vantaggio sul secondo, il compagno di squadra Elfyn Evans, sempre al volante di una GR Yaris. Pur “amministrando” la corsa, aveva portato il proprio margine a quasi due minuti e 10 secondi al termine dagli stage di sabato (uno vinto) sul più immediato inseguitore, l’altro compagno di squadra, il giapponese Takamoto Katusta, che ha confermato il piazzamento al traguardo. Dei quattro podi conquistati in carriera, due li ha ottenuti in Kenia. Al terzo posto si è inserito Adrien Fourmaux – dopo Ott Tänak con la Hyundai il secondo pilota riuscito a evitare il monopolio assoluto del podio da parte di Toyota – che ha guidato la Ford Puma della M-Sport a quasi due minuti e mezzo dal primo: “Sono così contento…”, ha dichiarato a fine gara a proposito del suo secondo terzo posto di fila (l’altro risale a un mese e mezzo fa sulle nevi della Svezia). “Ma devo congratularmi con la squadra perché non ho avuto alcun problema con la macchina nel fine settimana. Questo risultato è per la squadra: lo merita”, ha aggiunto. Complici forature e altre grane, Evans si è dovuto accontent

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