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Retromarcia Ue, sull'Euro '7' rinviata l'entrata in vigore

retromarcia ue, sull'euro '7' rinviata l'entrata in vigore

Retromarcia Ue, sull’Euro ‘7’ rinviata l’entrata in vigore

Addio ai nuovi standard ‘Euro 7’ che dovevano regolare i valori limite di emissione dei diversi prodotti della combustione dei veicoli venduti nell’Ue nei prossimi anni. O meglio, addio alla stretta finora comunicata e strenuamente difesa da Bruxelles. Nel testo in via di definizione, infatti, la Commissione europea avrebbe effettuato una clamorosa retromarcia sui severi parametri previsti dalla nuova normativa, allineandoli in sostanza a quelli degli attuali ’Euro 6d’. Quindi, salvo minimi aggiustamenti, i motori attuali potranno essere omologati anche oltre il 2026, anno in cui era ipotizzata l’introduzione dell’ ‘Euro 7’.

L’indiscrezione arriva dal sito Politico.eu, in possesso di un testo della bozza che attribuirebbe il ripensamento della Commissione alle nuove circostanze geopolitiche ed economiche, all’inflazione in crescita e soprattutto alle problematiche specifiche del settore automobilistico, a partire dall’aumento del costo dell’energia e delle materie prime. In questo contesto l’entrata in vigore di norme ‘Euro 7’ più severe avrebbe sì ridotto gli inquinanti ma avrebbe anche richiesto alle case automobilistiche costi di adeguamento altissimi, da cui sarebbe stato quasi impossibile rientrare, e soprattutto incompatibili con il prezzo finale di qualsiasi vettura, soprattutto se di piccola cilindrata. Rendendola di fatto inaccessibile ai più. Si stima per esempio che per adeguare una Panda ai vecchi ‘Euro 7’ ipotizzati dalla Commissione il prezzo avrebbe potuto salire anche del 15-20%. Questo, in sostanza, avrebbe spinto i costruttori a considerare la produzione dei nuovi motori benzina e diesel ‘Euro 7’ non più remunerativi, decretandone quindi lo stop commerciale in anticipo rispetto alla data del 2035 fissata dal ‘Fit For 55’, la cui revisione finale è prevista per il 2024.

La prima bozza della normativa ‘Euro 7’ per motori diesel e benzina prevedeva parametri di emissione più bassi rispetto all’attuale Euro 6d, che avrebbero dovuto essere rispettati in ogni condizione di utilizzo, ovvero ad ogni temperatura e altitudine e anche nel caso di impiego di rimorchi, box da tetto o qualsiasi altro accessore che influisca sulla massa o l’aerodinamica del veicolo. Per vedere come andrà a finire bisognerà comunque attendere il 9 novembre, quando sarà pubblicato il testo ufficiale della Commissione sui nuovi standard ‘Euro 7’, avviando un procedimento che prevede passaggi successivi in Consiglio e Parlamento europeo. L’entrata in vigore è prevista in teoria nel 2025, ma è probabile lo slittamento nel 2026.

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