Rally del Garda: con una prima così, è già 2025
Un allenamento perfetto
Al contrario di quanto previsto da altri organizzatori, Niccolò ed Elisa non hanno ritenuto di voler limitare la partecipazione ai soli mezzi dal peso superiore a una certa misura. È questa una scelta fatta solitamente per evitare che si presentino al via team o partecipanti eccessivamente orientati alla performance. Una precauzione che per il momento non si è resa necessaria e che ha, al contrario, consentito a quanti desiderassero allenarsi nella navigazione tramite roadbook di prendere parte a questo evento con grande soddisfazione. Niccolò ne fa un motivo di vanto: “Una delle cose che mi ha più soddisfatto è stata ricevere i complimenti sulla tracciatura e sulle note predisposte per quanti abbiano deciso di utilizzare il roadbook. Lo scarto tra le mie indicazioni e la traccia gpx è stato praticamente nullo, per tutta la due giorni. Una precisione che anche le più rodate organizzazioni spesso non riescono ad offrire”. Una cura per il dettaglio che ha fatto la gioia di quanti abbiano scelto di prendere parte al Rally del Garda per allenare le proprie doti di navigazione: un aspetto delle competizioni rally che è difficile mettere alla prova durante l’anno, se non nel corso di competizioni ufficiali. È proprio questo il motivo che ha portato molti piloti o aspiranti tali a presentarsi al via della manifestazione, in una commistione di mezzi che ha visto, in ogni caso, anche una buona presenza di equipaggi desiderosi di vivere un’esperienza meno esasperata.
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Dal basso Garda, alle prealpi
La prima giornata, in questo senso, ha permesso a tutti di scaldarsi su percorsi molto scorrevoli e poco impegnativi, con una bella escursione verso le colline moreniche che lambiscono le zone di Peschiera del Garda, Valeggio sul Mincio, per spingersi fino a Lonato e il basso bresciano, prima di fare rientro verso la sponda veronese.
Ma è nella giornata di domenica che i più desiderosi di mettere alla prova la propria tecnica di guida hanno trovato pane per i loro denti, con una tracciatura rivolta a nord, in direzione del Monte Baldo. È qui che gli organizzatori hanno saputo introdurre passaggi decisamente più impegnativi, per quanti fossero alla ricerca di quel “brividino” (ce la farò o non ce la farò?) che solo chi pratica off-road riesce ad apprezzare. Le variazioni altimetriche introdotte da Niccolò ed Elisa hanno infatti permesso di arrampicarsi lungo single track di media difficoltà con alcuni passaggi da ricordare (quelli che, come sostiene il nostro amico Massimo di Trapani, ti fanno tornare l’anno dopo), in particolare in discesa.
Una prima edizione, insomma, di certo azzeccata, che lascia presagire una seconda edizione dalle aspettative fin d’ora piuttosto alte: “Ci stiamo già lavorando”, ci racconta Niccolò, “Quello che mi piacerebbe fare è coinvolgere in qualche maniera anche la sponda bresciana. Ma dobbiamo capire come far arrivare i partecipanti dall’altra parte del Lago. E soprattutto dobbiamo capire se le amministrazioni di quelle zone saranno disposte ad accogliere un evento del genere. Di sicuro avremo più spazio per campeggiare, più spazio per partner e aziende del settore, che saranno presenti con i loro prodotti e con le loro moto”. Appuntamento al 2025!
In collaborazione con Moto.it