Mobility

“Niente auto sull’isola”, la decisione di Lampedusa

L'isola delle Pelagie vieta di sbarcare e circolare con veicoli appartenenti a non residenti dal 25 luglio al 5 settembre, stesso divieto a Linosa

“Niente auto sull’isola”, la decisione di Lampedusa

Lampedusa mette un limite all’utilizzo delle automobili in vista dell’estate. Dopo la delibera della giunta comunale, il nulla osta della Prefettura di Agrigento e il parere favorevole della Regione, il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini ha firmato il decreto che vieta di sbarcare e circolare sull’isola con veicoli non appartenenti ai residenti a partire dal prossimo 25 luglio.

Lampedusa come Linosa

Un intero mese di agosto senza auto per chi non è residente a Lampedusa quindi, visto che il divieto previsto dal decreto ha validità fino al prossimo 5 settembre. Una decisione analoga è stata presa anche da un’altra isola dell’arcipelago delle Pelagie, parliamo di Linosa, ma con una differenza: in questo caso le auto dei non residenti non potranno essere utilizzate non solo per agosto ma per l’intera estate e oltre, visto che lo stop ai veicoli “extra-isolani” sarà in vigore il prossimo 1 giugno e ci resterà fino al 31 ottobre.

Esenzioni…

Chiaramente, come fa notare Ansa, sono state stabilite alcune esenzioni per determinate categorie di veicoli, che potranno quindi arginare il divieto senza problemi: parliamo dei veicoli che trasportano disabili, purché muniti di contrassegno, quelli di enti pubblici addetti a servizi di polizia, di sanità e di pubblico interesse, i veicoli adibiti all’installazione e alla manutenzione di impianti e servizi per la collettività, e infine quelli adibiti all’approvvigionamento alimentare e idrico.

…e autorizzazioni extra

E non è da escludere che durante il periodo estivo in cui il divieto sarà in vigore ci saranno altri veicoli pronti ad “implorare” un’esenzione: il sindaco delle Pelagie, Filippo Mannino, avrà infatti il potere di rilasciare autorizzazioni, chiaramente per motivi particolari che devono essere considerati validi anche dal prefetto di Agrigento. La misura, la prima di questo tipo nelle due isole sopra citate, prevede anche conseguenze economiche per chi non rispetta il divieto: si parla di una sanzione amministrativa che può variare da 430 a 1.731 euro.

FP | Andrea Trezza RIPRODUZIONE RISERVATA

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