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MotoGP | Cecchinello: “Honda doveva scegliere se investire o ritirarsi”

Il team LCR dispone di materiale Honda da quando ha debuttato in MotoGP nel 2006, con Casey Stoner come pilota. Da allora, la squadra fondata da Lucio Cecchinello vanta quattro vittorie, tre con Cal Crutchlow e l’ultima con Alex Rins, conquistata nel Gran Premio delle Americhe dello scorso anno. Si tratta anche dell’ultimo successo per un pilota Honda.

Nonostante il disastroso momento sportivo che sta attraversando il colosso giapponese, che ha concluso la stagione 2023 in ultima posizione nella classifica dei costruttori, Cecchinello si sente più importante che mai all’interno della struttura HRC. In una chiacchierata avuta qualche giorno fa con Motorsport.com, l’ex pilota svela che Honda ha dovuto prendere una decisione che avrebbe potuto avere conseguenze enormi su tutte le persone coinvolte nel Mondiale.

“Lo scorso anno, a causa della scarsa competitività della moto, Honda è arrivata a un punto in cui ha dovuto prendere una decisione: o investire di più nel progetto MotoGP o ritirarsi”, ha rivelato Cecchinello, contento della direzione presa dai vertici del marchio di Tokyo. “Honda ha scelto di restare, perché il suo DNA parte dalle moto, per quanto ora facciano razzi per viaggiare nello spazio”, ha aggiunto il proprietario del team LCR.

Con la convinzione di rimanere coinvolto nel campionato, il marchio giapponese si è buttato a capofitto sul desiderio di tornare a disporre di una moto competitiva il prima possibile. “Quello che vedo quest’anno è che ci sono molte più persone di Honda coinvolte. La presidenza di Honda ha dato indicazioni chiare sul fatto che si debbe ristaibilire la competitività del progetto in MotoGP. Tutto questo parte da una maggiore disposizione di risorse economiche”, ha spiegato Cecchinello.

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Takaaki Nakagami, Team LCR Honda

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Honda si trova nel bel mezzo di uno stravolgimento che ha creato diverse vittime durante l’ultimo anno e mezzo. Takeo Yokoyama, direttore tecnico, è stato sostituito da Ken Kawauchi, proveniente da Suzuki, da poco più di un anno. Poi è arrivato il turno di Shinichi Kokubu, leader del progetto MotoGP, che nell’ultimo Gran Premio del Giappone è stato sollevato dall’incarico per far spazio a Shin Sato. Il prossimo a uscire di scena sarà Tetsushiro Kuwata, direttore generale, che ad aprile lascerà il posto a Taichi Honda. Tutto questo, però, non ha avuto le ripercussioni che la partenza di Marc Márquez ha provocato.

Così, la squadra più blasonata del campionato sembra decisa a tornare nelle posizioni in classifica a cui era abituata. La sua strategia, in gran parte, passa dalle mani di LCR: “Quest’anno, Honda ha cambiato il suo focus nello sviluppare la moto. Fino ad ora, le prime analisi venivano svolte dal test team, che poi passava i pezzi al team ufficiale, che, a sua volta, valutava se andassero bene o meno. Solo a partire da lì arrivavano a noi quando erano disponibili”, ha raccontato Cecchinello, il cui box, con Johann Zarco e Takaaki Nakagami, è stato sempre connesso con quello del team ufficiale nei test a Sepang e a Lusail.

“Ora, il test team svolge le sue analisi e i pezzi vengono distribuiti tra i quattro piloti titolari, ogni volta. HRC riceve i feedback e i dati dei quattro piloti allo stesso tempo. Questo è un sistema molto più efficiente”, ha commentato il team manager LCR.

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