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«Locomotiva cantieri, li moltiplicheremo per 5»

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«Locomotiva cantieri,
li moltiplicheremo per 5»

Emiliano Pretto

Nei prossimi mesi Roma sarà invasa dai cantieri, «cinque volte di più di quanti se ne vedono oggi»: ponti, strade, marciapiedi. E poi le grandi piazze, come San Giovanni o Risorgimento, interventi di grande riqualificazione edilizia, come quello che sta per partire a Tor Bella Monaca, e nuovi parchi attrezzati. È uno scenario di trasformazione radicale quello tratteggiato ieri dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, intervenuto nel corso dell’assemblea annuale di Unindustria. Il primo cantiere inaugurato dopo la mattinata passata con gli industriali romani e laziali è stato quello per la realizzazione del primo tra i sei nuovi parchi fluviali sul Tevere, quello alla confluenza tra il grande fiume che attraversa la Capitale e il suo affluente, l’Aniene. I prossimi saranno invece caricati sul portale romasitrasforma.it, il nuovissimo sito web dove i cittadini potranno sapere tutto sui lavori aperti nella Capitale, anche grazie ad una mappa interattiva. L’assemblea di Unindustria, in realtà, è stata l’occasione per fare il punto sullo stato dell’economia romana, non solo sui cantieri del Giubileo. Per il capo degli industriali del Lazio, Angelo Camilli, la strategia è chiara: «rendere più attrattivo il territorio, trattenere i giovani, attrarre più grandi aziende, anche internazionali, che negli ultimi 20 anni sono rimaste sostanzialmente le stesse, e far crescere le nostre piccole e medie imprese». Per riuscirci le infrastrutture saranno fondamentali. In tal senso la Regione Lazio, rappresentata dal presidente Francesco Rocca, ha promesso agli industriali lo sblocco dell’autostrada Roma-Latina, «quella che io chiamo la Salerno-Reggio Calabria della nostra regione- ha detto- Possiamo partire con i primi 13 chilometri ma mancano ancora 300 milioni. Però sono certo che anche quelle risorse arriveranno grazie al dialogo avviato con il ministro Salvini». Un’ultima carta da giocare per aumentare la presenza di industrie nella Capitale è «che Roma entri nel consorzio industriale del Lazio». Perché prima o poi i mille cantieri per l’Anno Santo e quelli finanziati dal Pnrr finiranno ma le nuove grandi industrie, capaci di generare ricchezza, resteranno sul territorio.

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