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L’elettrico non fa scintille

La vera natura delle auto elettriche, una contraddizione e un ossimoro presente nel nome, il punto di vista del Direttore

L’elettrico non fa scintille

C’è un equivoco alla base dell’auto elettrica. Che l’auto elettrica non è. Un ossimoro evidente ma proprio per questo affascinante. Una contraddizione in termini, per la quale l’energia elettrica si maschera da soluzione definitiva  al tema della mobilità. Una bacchetta magica capace di trasformare veicoli inquinanti in generatori di pura aria di montagna. Non proprio. Ma come spesso capita ai miracoli, il trucco è in agguato. Nascosto dietro una definizione: “energia elettrica” che sembra proporre soluzioni definitive ma nello stesso tempo inganni irrisolvibili. Perché l’energia elettrica energia non è. Piuttosto solo un modo di dire che almeno nel settore dell’ automotive, ha fatto la sua fortuna.

Con energia ed elettricità che non hanno nulla da condividere. Ma come spesso capita caratteri diversi sono alla base di amicizie durature. E così è stato. L’energia elettrica non è energia ma solo il miglior strumento in grado di trasportare energia da un punto all’altro. Qualunque sia la fonte, dal carbone alle centrali nucleari, dalle pale eoliche ai pannelli solari. L’energia elettrica si incarica solo del traporto e come tutti i trasportatori non ha nessun interesse a conoscere produttori e fruitori. Nel caso dell’auto elettrica l’efficacia del trasporto dell’energia si infrange contro la scarsa efficacia dell’utente finale, la batteria,  la cui efficacia, nel rapporto tra peso e capacità di carica, è a dir poco imbarazzante. Anche perché se nell’automotive l’efficacia del sistema, industriale e commerciale, è quello che conta,  quello elettrico è ancora tutto da costruire. Senza contare che l’evoluzione e lo sviluppo tecnologico hanno bisogno di libertà di espressione: non esiste sviluppo senza la possibilità di poter finanziare la ricerca se le strade sono già precluse in partenza. Questo al di là del fatto che la definizione “auto a zero emissioni” è un falso ideologico che sta alla base del grande equivoco di tutta la transizione energetica”.

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In questo senso c’è da pensare che i motori endotermici avranno comunque lunga vita nel mondo ed in Europa: non ci sono materie prime sufficienti per trasformare in elettrico il parco auto mondiale che è previsto intorno ai 2 miliardi entro il 2040. Dopotutto se come abbiamo già detto, l’elettricità è solo un vettore e non una fonte energetica, in qualche modo bisogna pur produrla e per questo gli idrocarburi saranno indispensabili ancora per decenni.

FP | Mauro Coppini RIPRODUZIONE RISERVATA

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