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Lamborghini Revuelto, ecco come nasce l’ibrida plug-in da 1.015 CV

Lamborghini apre le porte del suo stabilimento raccontando le varie “imprese” produttive necessarie per costruire la Revuelto

lamborghini revuelto, ecco come nasce l’ibrida plug-in da 1.015 cv

Con la Revuelto, Lamborghini guarda al futuro senza dimenticare la tradizione. La prima V12 ibrida plug-in della Casa di Sant’Agata Bolognese è stata una vera e propria sfida (già vinta sul mercato, con vendite già sold out per i prossimi due anni) anche dal punto di vista produttivo.

Nel video “Lamborghini Revuelto: Building the Dream”, il brand emiliano svela alcuni dei principali segreti dietro alla sua nuova creatura.

Processi e controlli di precisione

Per costruire la Revuelto, Lamborghini ha investito 150 milioni di euro nel territorio bolognese espandendo la superficie del suo impianto produttivo di circa 172 mila metri quadri, senza impattare sull’ambiente grazie ad un sistema di produzione energetica carbon neutral.

A dare vita alla nuova “Lambo” ci sono tante nuove attrezzature all’avanguardia, robot autonomi che s’interfacciano con operatori specializzati e materiali innovativi. Per esempio, le nuove presse da 2.500 e 5.000 tonnellate creano la monoscocca in fibra di carbonio in Forged Composite, una lavorazione studiata da Lamborghini che consente di disegnare forme complesse, ma comunque resistenti.

Infatti, la scocca della Revuelto pesa il 10% in meno e ha il 20% di rigidità torsionale in più rispetto all’Aventador. C’è poi una linea di assemblaggio dedicata al V12 e alle componenti elettriche, che in futuro ospiterà anche altri propulsori del marchio. Qui operatori umani e robot “collaborativi” assicurano che il processo sia effettuato nei canoni della sicurezza e della ripetibilità.

In generale, la linea di produzione dell’intero modello è composta da 15 stazioni, ognuna delle quali vede dei robot a guida autonoma che muovono le parti della carrozzeria supportando così il lavoro artigianale.

Grande attenzione è rivolta anche agli interni. Sotto la supervisione e la progettazione degli artigiani Lamborghini, ci sono dei robot che effettuano il controllo digitale della pelle: questo processo consente di pulire subito i rivestimenti dopo l’applicazione dei ricami per ottenere un risultato ancora più qualitativo.

E naturalmente non mancano i controlli di qualità su ogni componente dell’auto.

La Manifattura Next Level

Ranieri Piccoli, Lamborghini Chief Manufacturing Officer, sintetizza il progetto della Revuelto:

“La Revuelto è una macchina ibrida, molto customizzabile e al tempo stesso artigianale. Per produrla abbiamo alzato l’asticella, creando quella che chiamiamo Manifattura Lamborghini Next Level: un sistema di produzione che tiene sempre al centro l’uomo ma che abbiamo adattato a un prodotto molto più complesso e a processi che prima non utilizzavamo”.

Intanto, i primi clienti dovranno aspettare ancora un po’ prima di mettersi alla guida dell’ibrida plug-in da 1.015 CV. Le prime consegne sono previste nel quarto trimestre del 2023.

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