Lamborghini, dalla 350 GT alla Revuelto: tutte le V12 del Toro
La nuova Revuelto è l’ultimo capitolo di una lunga tradizione di Lambo V12, che affonda le sue radici nella mitica 350 GT del 1964, passando da Miura, Countach e altre ancora. Ecco tutti i Tori a 12 cilindri
La 350 GT è stata non solo la prima V12 di Lamborghini, ma anche la prima vettura della Casa di Sant’Agata Bolognese
Sviluppata da un team di ingegneri di prim’ordine come Stanzani e Dallara, la 350 GT era dotata di un V12 da 3,5 litri che erogava 280 cavalli
Nel 1966, la 350 GT lasciò spazio a una sua versione evoluta, la 400 GT
La cilindrata saliva a 3,9 litri, mentre la potenza cresceva fino a quota 320 cavalli
Sempre nel ’66, Lamborghini svelò un modello a 12 cilindri destinato a entrare nella storia dell’auto: la Miura
Disegnata da Marcello Gandini, il suo V12 – montato per la prima volta in posizione posteriore – era lo stesso della 400 GT, ma con potenza elevata a 350 cavalli (poi aumentati ulteriormente nelle versioni P400 e P400SV)
Anche lei dotata dello stesso V12 di 400 GT e Miura, erogava a seconda della versione tra 325 e 375 cavalli
Uscita di scena la 400 GT, Lamborghini realizzò come sua erede, nel 1968, la coupé 2+2 Islero
Vettura personale di Ferruccio Lamborghini, era dotata del V12 3.9 “di famiglia”, qui in variante da 320 e 350 cavalli
La Islero restò in produzione fino al 1970, quando venne sostituita dalla Lamborghini Jarama, progettata sotto la guida di Stanzani
Anche in questo caso, il 12 cilindri era 3,9 litri che aveva equipaggiato i modelli precedenti. Le potenze? Da 325 a 350 cavalli
Dopo aver lanciato per la prima volta un modello V8, la Urraco, nel 1971 la Casa del Toro lanciò un nuovo modello V12 destinato a diventare un’icona: la Countach
Non solo coupé e GT: nel 1986 Lamborghini lanciò un grande fuoristrada, la LM 002. Grande, pesante e capace perfino di trainare un carro armato, venne soprannominata “Rambo Lambo”
Il suo motore era lo stesso della Countach: V12 da 5,2 litri con 450 cavalli di potenza
Al termine della sua lunga e gloriosa carriera, il posto della Countach venne preso dalla Diablo del 1990
Disegnata da Marcello Gandini insieme al centro stile della Chrysler, che all’epoca possedeva la Casa di Sant’Agata Bolognese, la Diablo montava un V12 5.7 o 6.0 con potenze da 525 a 550 cavalli
Dopo la Diablo, ecco la Murciélago, la vettura che nel 2001 raccolse il testimone di supercar V12 del brand emiliano
Nella sua prima versione aveva un V12 6.2 da 580 cavalli. Nel 2006 uscì il modello evoluto denominato LP640, con cilindrata incrementata a 6,5 litri e 640 cavalli di potenza, cresciuti ulteriormente a quota 670 nella versione SV
Nel 2011 anche la Murciélago esce di scena: scende in campo al suo posto la Aventador, rimasta in produzione fino al 2022
Sotto al cofano, un V12 sempre da 6 litri e mezzo, ma con 700 cavalli, poi cresciuti fino a 780 con le varie evoluzioni che si sono susseguite nel corso della carriera del modello
Anche la Aventador è stata usata come base per alcune serie limitate: la prima è stata la Veneno del 2013 (V12 6.5 750 cv)…
…la Centenario del 2016 (V12 6.6 770 cv), creata per celebrare i 100 anni dalla nascita di Ferruccio Lamborghini…
…e la Sián FKP37, prima Lamborghini ibrida della storia, dotata del V12 abbinato a un motore elettrico, per una potenza di sistema di 819 cv
L’ultima serie speciale su base Aventador è stata la Countach LPI 800-4, con 800 cavalli di potenza e ispirata all’iconica supercar degli anni ’70
L’ultima V12 nata a Sant’Agata è la nuova Revuelto, appena presentata come erede della Aventador
Dotata di una nuova versione del tradizionale V12 aspirato, adotta per la prima volta la propulsione ibrida plug-in. La potenza sale così a ben 1.015 cavalli