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Lamborghini 350 GTV, il primo Toro

Il Salone di Torino fece da cornice al debutto della prima vettura del marchio di Sant'Agata Bolognese, equipaggiata con un V12 da 360 CV

E in principio fu la Lamborghini 350 GTV. Quando ancora il termine concept non era entrato nel linguaggio comune per indicare i prototipi che spesso anticipano le vetture di serie, quando ancora modelli come la Miura o la Countach erano lontani dall’essere le icone che sono diventate oggi, Automobili Lamborghini presentava al Salone di Torino la sua prima automobile, base di partenza per la 350 GT che sarebbe arrivata su strada di lì a poco. Era il 30 ottobre del 1963, iniziava ufficialmente l’avventura di Ferruccio Lamborghini nel mondo dell’automotive.

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Un V12 esagerato

Il cuore di questo progetto era senza dubbio il motore V12, voluto fortemente dall’ingegner Giotto Bizzarrini, un propulsore che era in grado di erogare 360 CV a 8.000 giri/minuto, un propulsore che consentiva alla Lamborghini 350 GTV di raggiungere i 280 km/h. Un propulsore così esagerato per l’epoca da non riuscire ad essere contenuto nell’alloggiamento del cofano motore a causa della presenza dei carburatori verticali, troppo grandi per non portare a modifiche troppo vistose e impossibili per i tempi di debutto di quel prototipo.

La nuova Lamborghini 350 GTV e il debutto 

Si decide così di esporre il dodici cilindri e la meccanica separatamente, per mostrare a tutti cosa sarebbe stata capace di fare la vettura di serie. Il debutto ufficiale della Lamborghini 350 GTV era avvenuto in realtà alcuni giorni prima, a Sant’Agata Bolognese, quando la stampa era stata accolta nella factory, inaugurata proprio in quei giorni. Il sogno di Ferruccio stava prendendo forma sempre di più e il Salone di Torino fu la consacrazione di quella visione.

Gli elementi peculiari di Lamborghini 350 GTV

I giornalisti dovettero quindi limitarsi ad ammirare la vettura e non a provarla. La linea era futuristica e particolarmente elegante, frutto della matita di Franco Scaglione. La Lamborghini 350 GTV era dotata di alcuni elementi peculiari, come ad esempio i fari a scomparsa, che non sarebbero mai arrivati sulla vettura di serie. I dettagli forniti dal marchio del Toro parlavano di un gruppo motopropulsore con distribuzione a quattro assi a camme in testa, alimentazione con sei carburatori doppio corpo; cambio a cinque marce, tutte sincronizzate; freni a disco sulle quattro ruote con servofreno a depressione; peso a vuoto leggermente inferiore ai 1000 chilogrammi. Un vero e proprio gioiello, il primo passo di Automobili Lamborghini verso una storia che forse nemmeno a Sant’Agata pensavano di esser capaci di scrivere.

FP | Gianluca Sepe
@SepeGianlu RIPRODUZIONE RISERVATA

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