Presentato l'Engineering Hub. L'ad Santucci: "Dobbiamo far sì che l'Italia diventi un polo d'eccellenza per le nuove tecnologie"
Un Engineering Hub rigorosamente made in Italy. Come a dire: ingeneria tricolore doc al servizio del futuro tecnologico di Jaguar Land Rover. Il nuovo centro di eccellenza ha una duplice funzione: motore coassiale con gli altri hub del gruppo (compresi quelli all’esordio in Germania e Spagna) e battistrada per altre iniziative in grado di allentare l’ormai nota ‘fuga di cervelli’ verso l’estero.
Marco Santucci (a sinistra) e Ferruccio Vico
Un lavoro da fare Nvidia
La piattaforma hardware sarà quella di Nvidia, in funzione di una partnership che Santucci ritiene molto importante. “Uno degli errori fatto negli anni dalle Case è stato quello di pensare di sviluppare queste tecnologie in house. Lavorando insieme si riescono a sviluppare meglio le caratteristiche dell’auto”.
Nell’Hub “formiamo piccole squadre, poli-funzionali e auto-organizzate che coinvolgono ripetutamente il cliente finale durante lo sviluppo. Siamo alla ricerca di esperti in sviluppo funzionale, ingegneria dei sistemi, software vision e AI/machine learning, oltre che in ingegneria hardware e V&V (Verification&Validation). Lo sviluppo del cloud e delle infrastrutture è necessario tanto quanto la conoscenza della metodologia di lavoro Agile”, ha puntualizzato ancora Santucci, specificando che la fase di recruiting non è ancora conclusa e che Jaguar Land Rover, oltre al rapporto consolidato con il politecnico di Torino, guarda con interesse anche ad altre realtà accademiche italiane.
Il 2035? Bene che ci sia una deadline
Santucci ha anche accennato all’argomento di più stretta attualità: lo stop ai motori con emissioni nocive fissato (quasi) definitivamente dall’Ue al 2035. “A mio avviso”, ha fatto notare, “avere deadline chiara ci consente come Paese di orientare investimenti e risorse verso la sostenibilità, che è una scelta irreversibile. Abbiamo 12 anni di tempo per attrezzarci: già nel 2030 le auto saranno completamente diverse da quella che abbiamo in mente oggi. La nuova Jaguar, per esempio, è un’auto che oggi non si potrebbe neanche immaginare, con un’autonomia completamente diversa. L’importante”, ha aggiunto, “è avere una chiara direzione, anche per non allargare il divario con la Cina. Noi siamo più bravi, lo abbiamo dimostrato nel tempo. Non possiamo partire troppo in ritardo”.