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Investiti e uccisi bimbo di 2 anni, papà e nonna. Strade, la strage infinita

investiti e uccisi bimbo di 2 anni, papà e nonna. strade, la strage infinita

Investiti e uccisi bimbo di 2 anni, papà e nonna. Strade, la strage infinita

La strage, sulle strade del nostro Paese, continua. È di tre morti il bilancio del tremendo incidente stradale avvenuto oggi pomeriggio a Santo Stefano di Cadore, in provincia di Belluno. Un’autovettura condotta da una cittadina tedesca ha falciato una famiglia veneziana in vacanza, che stava passeggiando sul marciapiede. Tre le vittime: a perdere la vita sul colpo il padre, la nonna e il bimbo di appena due anni. Rimasta ferita la madre del piccolo. Il nonno, arrivato poco dopo, ha avuto un malore. Al momento dell’incidente, il bambino, soccorso in gravissime condizioni e trasportato in elicottero all’ospedale di Belluno dove è poi deceduto, si trovava nel passeggiato spinto dalla mamma. È ricorsa alle cure mediche anche la conducente dell’Audi, che è sotto choc: ora si dovrà stabilire in che condizioni e a che velocità guidava. L’incidente è avvenuto nel cuore del paese, sull’asfalto non ci sono segni di frenata. L’auto viaggiava a una velocità spropositata, secondo le prime testimonianze, e gli investigatori stanno vagliando l’ipotesi che la donna stesse usando il cellulare.

Si allunga, così, la lista infinita delle morti per incidente, in quello che è l’anno nero della sicurezza stradale. Appena il weekend scorso, dal 30 giugno al 2 luglio, l’Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale (Asaps) aveva contato 40 vittime tra conducenti, pedoni e ciclisti travolti. Il fine settimana precedente erano stati 34. «È un bollettino di guerra, siamo all’inizio dell’estate e ci vogliamo augurare che possa esserci un’inversione di tendenza» il commento del presidente di Asaps, Giordano Biserni. Che sul disegno di legge recentemente approvato dal governo proprio in materia aggiunge: «Ha degli aspetti interessanti e significativi specie sull’alcol, sulle droghe e sulla distrazione ma siamo di fronte a un disegno di legge e la mia domanda è: ma quanti morti dovremmo ancora vedere prima che diventi legge?». E ancora: «Quando sarà legge ci sarà poi la forza e l’energia necessaria per farla applicare in maniera sistematica? Oggi non è così. Secondo Biserni vanno chiariti meglio i sistemi di controllo della velocità: «La norma prevede finalmente un chiarimento per evitare i ricorsi sistematici ai giudici di pace fatti da professionisti del ricorso che spesso ottengono successi e vanificano il lavoro della polizia locale e della polizia stradale». Quanto ai velox, in alcuni casi sembrano inseguire più logiche di cassa che di prevenzione: «Probabilmente ne servirebbero meno ma sarebbero utili senza segnaletica di preavviso come in altri Stati per evitare un pit-stop temporaneo e una ripartenza super veloce: per questo poi servono le pattuglie. Quando ti puntano un telelaser se c’è la pattuglia che ti ferma subito e ti toglie la patente il discorso cambia. Noi vorremmo vedere sicuramente gli autovelox, ma con tante pattuglie affiancate».

Il nuovo Codice (che deve essere ancora approvato)

Sulla tragedia del Cadore è intervenuto immediatamente il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini: «Sono profondamente colpito e addolorato. Mi stringo ai parenti delle vittime e a tutti i loro cari e prego che il bilancio non si aggravi. Aumentare la sicurezza stradale è un mio obiettivo, da papà ancor prima che da ministro, e tragedie come questa ci ricordano brutalmente l’importanza di essere responsabili e attenti alle regole». Il riferimento è proprio al ddl sul nuovo Codice della strada che, se il Parlamento procederà compatto, secondo Salvini «potrà essere operativo già dall’autunno». Nel testo, approvato dal Consiglio dei ministri, una sostanziale stretta sulle condotte alla guida, con un occhio di riguardo ai giovani: tra le novità, il divieto per chi ha preso la patente da meno di 3 anni di poter viaggiare con auto di grossa cilindrata e norme più stringenti anche sul tema di alcol e droghe, col ritiro della patente per tre anni e in caso di recidiva addirittura il ritiro a vita. In arrivo anche corsi di Educazione stradale nelle scuole superiori.

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