Motori

In Italia fuorilegge l’80% del parco auto: la sentenza del Codacons

Il Codacons, punta il dito verso le auto storiche denunciando che almeno l’80% di quelle presenti non sono a norma di Legge. Come ha esposto Antitrust, Corte dei Conti e Ministero dei Trasporti, alcune anomalie riscontrate nel settore potrebbe portare delle importanti conseguenze sia sul piano della sicurezza stradale che ambientale.

in italia fuorilegge l’80% del parco auto: la sentenza del codacons

Autore: Driven media production /Shutterstock.com

Secondo alcuni dati riportati dal Codacons almeno l’80% delle auto storiche presenti nel nostro Paese lo sarebbero solo esteticamente e lanciato la seguente accusa:

Secondo le ultime stime in Italia 553mila vetture sono certificate come “storiche”, ma di queste solo il 20% avrebbe effettivamente i requisiti per ottenere il riconoscimento previsto dalle norme vigenti e, quindi, godere delle esenzioni totali o parziali sulle tasse automobilistiche (bollo auto, Ipt, polizze assicurative).

Ad oggi il parco auto rientrante della categoria “storico” risulta ad oggi utilizzato quotidianamente come un qualunque altro mezzo, tra questi ci sono anche i furgoni commerciali in piena attività lavorativa.

Settore automobilistico in allarme: boom di auto storiche false

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L’associazione spiega come nel nostro Paese la disciplina che regola le auto storiche è contenuta all’interno dell’artico 60 del Codice della Strada che riporta che rientrano nella categoria dei motoveicoli e autoveicoli di interesse storico tutti quelli che risultano iscritti nei seguenti registri:

  • ASI;
  • Storico Lancia;
  • Italiano Alfa Romeo;
  • Italiano Fiat;
  • Storico FMI.

Secondo quanto riportato all’interno dell’articolo 215 del DPR del 16 dicembre 1992 n. 495 classifica tutti gli autoveicoli di interesse collezionistico e/o di interesse tutti i veicoli iscritti all’interno dei registri riportati nell’articolo 60 del Codice della Strada con un’età di almeno 20 anni.

Nonostante i requisiti sopracitati, Codacons avrebbe segnalato che da questi Registri, le associazioni private non eseguirebbero in maniera gratuita l’iscrizione del veicolo, ma per far sì che l’utente ottenga la certificazione richiesta dovrà effettuare l’iscrizione all’associazione stessa.

Ai proprietari della auto, verrebbe richiesto non solo di effettuare il versamento di una quota associativa ma anche un ulteriore pagamento dell’ente certificato per l’ottenimento dell’attestazione storica del proprio veicolo.

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Quindi secondo l’associazione c’è l’alto rischio che tutti i veicoli che sono considerati semplicemente vecchi vengano classificati come “auto storiche”. In questo modo tutti questi veicoli potranno usufruire di molteplici sgravi fiscali comportando però numerosi danni sia a livello ambientale che un grande rischio in termini di sicurezza stradale.

Sul mercato sono poche le associazioni che sono regolarmente iscritte nei Registri. Esse potrebbero causare un danno annuo del valore di oltre 30 milioni di euro considerando tutte le agevolazioni di cui godono i proprietari della auto storiche.

Per tutta questa serie di motivazioni sopracitate, il Codacons ha fatto richiesta a Antitrust, Mit, Corte dei Conti, alla Guardia di Finanza e alla Procura di Roma, di eseguire una serie di indagini su tutto il settore automobilistico della auto storiche con il fine di avere quanti più aggiornamenti possibili su eventuali irregolarità e danni non solo alla concorrenza ma anche alle casse pubbliche.

Autostoriche: foto e immagini

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