- Nonostante gli incentivi statali, gli italiani acquistano sempre meno auto nuove. Le ragioni dietro questa tendenza.
- La crisi dell’industria automobilistica in Italia
- La transizione ecologica e gli incentivi insufficienti
auto in fila
Nonostante gli incentivi statali, gli italiani acquistano sempre meno auto nuove. Le ragioni dietro questa tendenza.
auto parcheggiate
La crisi dell’industria automobilistica in Italia
La crisi finanziaria globale, esacerbata dalla pandemia e da conflitti internazionali, ha avuto un impatto significativo sull’industria automobilistica. In parallelo, il settore sta vivendo una trasformazione epocale con la transizione verso veicoli elettrici e ibridi. Molte case automobilistiche hanno già avviato la conversione delle loro linee produttive per adattarsi a questa nuova domanda di mobilità sostenibile. I governi di tutto il mondo, Italia inclusa, stanno promuovendo questa transizione con incentivi e sussidi.
La transizione ecologica e gli incentivi insufficienti
Tuttavia, nonostante gli sforzi governativi, i dati raccolti da uno studio di Arete mostrano che gli italiani non sono ancora pronti a cambiare massicciamente le loro auto. Sei italiani su dieci ritengono che gli incentivi attuali non siano sufficienti a compensare il costo elevato delle auto nuove, specialmente quelle dotate delle ultime tecnologie e sistemi di assistenza alla guida (ADAS).
Il 58% degli intervistati chiede nuovi incentivi e attende un abbassamento dei prezzi per procedere all’acquisto di una nuova vettura. Il 76% si dice disposto ad acquistare un’auto nuova se le condizioni economiche lo permettessero, mentre il 24% preferisce il mercato dell’usato, ritenuto più accessibile. In particolare, il 40% degli acquirenti di auto usate lo fa perché ritiene il mercato del nuovo fuori portata. Per quanto riguarda le preferenze di alimentazione, il 50% degli intervistati preferisce auto ibride, il 30% auto con motori a combustione interna e il 20% auto elettriche.
Questi dati indicano chiaramente che l’Italia è ancora lontana da una transizione energetica completa nel settore automobilistico. Solo con l’abbassamento dei costi delle nuove tecnologie si potrà vedere un cambiamento significativo nelle abitudini di acquisto degli italiani.