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Fiat riporta la 500e negli Stati Uniti, ma la produzione resta a Mirafiori

Di volume in Europa, di lusso negli Stati Uniti. Al Los Angeles Auto Show il Ceo di Fiat Olivier François anticipa la strategia della casa torinese, che dal 2024 riporta in Nord America la 500e. Il manager non spiega con quale formula verrà commercializzata (“forse non avrà nemmeno un prezzo”, dice), ma conferma l’italianità della produzione: “Sarà a Mirafiori”, assicura. La versione yankee di quello che definisce un esclusivo accessorio alla moda (“ultimate fashion accessory”) sarà diversa da quella europea solo per via delle modifiche necessarie alle omologazioni. Poco più che dettagli, insomma. Verrà proposta nella configurazione con la batteria più grande, da 42 kWh, e quindi capace di percorrere fino a 440 chilometri in città, che è poi l’ambiente nel quale François immagina di trovare i clienti per la vettura. L’auto, evoluzione della stessa che anni fa Sergio Marchionne aveva invitato a non acquistare perché all’epoca FCA ci avrebbe rimesso soldi, è destinata a “sfamare l’appetito americano per il cambiamento”, dice il numero uno di Fiat. Che prevede che la 500e diventi una vettura aggiuntiva rispetto a quelle che i benestanti clienti hanno già in garage. Di più: è una sorta di “desiderio sostenibile metropolitano”. Per impressionare i curiosi presso il generoso stand dei marchi americani di Stellantis con l’aggiunta di Fiat ci sono tre modelli destinati proprio a solleticare l’interesse di clienti piuttosto esclusivi: le one off realizzate da Giorgio Armani, da Kartell e da Bulgari. I richiami alla “dolce vita” sono parecchi: per François la 500e è un “piccolo capolavoro italiano”. “Siamo qui perché vogliamo esserci, non perché dobbiamo”, aggiunge ricordando più volte ai giornalisti di non voler spingere sulla 500e, il cui fascino dovrebbe bastare per fare i piccoli numeri, evidentemente con ampi margini, sufficiente per farne una sperimentazione redditizia. In vetrina ci sono altre due novità. Una è la Dodge Hornett GLH, la versione americana della Tonale equipaggiata con il duemila sovralimentato Huracane e, tra le altre cose, con i freni Brembo dalle pinze rigorosamente rosse. L’altra è un levigato concept della Dodge Charger Daytona SRT, declinazione a zero emissioni del modello ad alte prestazioni della casa dell’Ariete, che non ha tuttavia fornito dettagli tecnici. A quanto pare dovrebbe essere più potente della Charger SRT Hellcat equipaggiata con il V8 turbo da quasi 730 Cv. E, questo è certo, “si guiderà come una Dodge, avrò le linee di una Dodge e avrà il rombo di una Dodge”. Nel moderno abitacolo della muscle car a zero emissioni compaiono anche due schermi da 16 e 12,3”.

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