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Fiat Panda 4x4 esce di scena: un addio definitivo? La storia dell’icona italiana

Panda 4×4: produzione in stand-byLa conferma da parte del Gruppo Stellantis che la produzione della Panda 4×4 andrà in stand-by per qualche tempo, con l’inverno ormai alle porte, è di quelle che lasciano perplessi. Come lascia perplessi la dichiarazione che la produzione della 4×4 potrebbe riprendere nella prossima primavera. Chiesta e avuta conferma del fatto, sparita la Panda 4×4 dal configuratore della Casa, possiamo solo prendere atto di questa decisione con un certo stupore («vuolsi così colà dove si puote», scriveva il sommo poeta…), senza impedire alla memoria di sfogliare l’album dei ricordi relativo a quella che, senza ombra di dubbio, è stata ed è tutt’ora una delle 4×4 più amate dagli italiani, oltre che l’integrale più diffusa nel nostro Paese… La storia.Panda 4×4, le originiLa storia della Panda inizia nel 1983, quando l’utilitaria Fiat, presentata nel 1980 per andare a inserirsi nei listini della Casa tra la supermini 126 e la berlina compatta 127, vede il line-up dei suoi allestimenti prima arricchirsi con le versioni S (Super) e, dalla fine del giugno dell’83, completarsi con la variante a quattro ruote motrici, la Panda 4×4, che utilizza la struttura base della Panda associata a un sistema di trazione integrale sviluppato in collaborazione con una delle firme più illustri nel settore del fuoristrada, l’austriaca Steyr Puch (per intenderci, la stessa società scelta da Mercedes come partner per il progetto della Classe G).Panda 4×4, il progettoLa Panda 4×4 non rappresenta la semplice versione con trazione sulle quattro ruote dell’utilitaria Fiat, ma è il risultato di una dettagliata riprogettazione: la scocca è irrobustita, le sospensioni sono modificate, il motore, almeno inizialmente, è quello della Autobianchi A112 Elite (965 cc e 48 cavalli, invece del 903 da 45 Cv della Panda, con curva di erogazione più piatta e coppia motrice leggermente più alta, 7,1 mkg invece di 6,8). Anche il cambio viene modificato nei rapporti, con la prima, accorciata, che garantisce una miglior mobilità sulle pendenze più accentuate. Panda 4×4, diventa bestsellerDopo un avvio delle vendite un po’ in sordina, dovuto soprattutto al prezzo (9 milioni e 894 mila lire contro 4 milioni e 702 mila lire della Panda 45 standard), le qualità della macchina ne fanno un bestseller tra gli utenti che cercano praticità, versatilità d’impiego e libertà di muoversi con qualsiasi tempo e su qualsiasi strada. La Panda 4×4, grazie alla sua leggerezza (740 kg), all’eccellente trasmissione (la trazione è normalmente all’avantreno, con l’integrale inseribile) possiede una mobilità pari, se non superiore, a quella delle più blasonate fuoristrada dell’epoca, con costi di gestione ridotti, buon comfort di marcia e grande facilità di guida.Panda 4×4, la seconda generazioneCome la Panda della prima serie (progetto 141A) dalla quale deriva, la prima Panda 4×4 resta in produzione per una ventina d’anni: viene infatti sostituita solo nel 2004, dopo l’introduzione della seconda serie della Panda (progetto 169). Anche sulla nuova iterazione del modello 4×4 vengono applicati i principi, ormai consolidati, che hanno fatto la fortuna della prima serie: praticità e facilità d’uso, mobilità di alto livello grazie alla leggerezza, costi di gestione contenuti e dimensioni compatte che la rendono a suo agio tanto sulle mulattiere alpine quanto nei centri cittadini. Panda, il 4×4 più vendutoLa nuova Panda 4×4 viene lanciata su un mercato dove ormai la parola d’ordine sembra essere sport-utility. E, con trazione 4×4 a intervento automatico grazie a un giunto viscoso sulla trasmissione (sostituto nel 2008 da un giunto Haldex), carrozzeria a quattro porte, motore di 1,2 litri e interni più raffinati e moderni rispetto alla versione precedente, la nuova Panda 4×4 ha le carte in regola per affermarsi: la sua mobilità è invidiabile mentre il prezzo, pur restando sempre un po’ sopra le righe, rimane comunque uno dei più accessibili del segmento sport-utility. La gamma è articolata su due modelli, quello d’accesso (12.351 euro) e l’allestimento Climbing (13.101 euro). Nel 2005 viene introdotta la motorizzazione Diesel, che comporta un incremento notevole delle vendite: in Italia, la Panda risulta il 4×4 più venduto negli anni 2006, 2007 e 2008.Panda CrossIn ogni caso, anche prima dell’introduzione del Diesel, la commercializzazione della nuova Panda 4×4 è partita bene: il modello piace e diventa subito di moda. Solo il suo aspetto viene considerato un po’ troppo «utility»: però, come recita la pubblicità, «ci pensa Fiat» e, nel 2005, ecco la Panda Cross. Ha solo quattro posti invece dei cinque delle altre Panda 4×4 a causa del tetto apribile di serie, ma è particolarmente elegante ed è resa aggressiva dai nuovi paraurti e dal frontale rivisto; è anche ben rifinita e viene offerta solo con motorizzazione Diesel (l’ottimo Multijet di 1.3 litri e 69 cavalli), con un equipaggiamento particolarmente ricco e colorazioni distintive, tra le quali spiccano un allegro arancio pastello e un elegante verde oliva metallizzato. La ricca dotazione di serie comprende il sistema ESP ed ELD, il climatizzatore e cerchi in lega.Panda, la terza generazione La seconda generazione della Panda esce di produzione nel 2012, lasciando il posto alla terza serie, quella attuale (progetto 319), assemblata nello stabilimento di Pomigliano d’Arco. La nuova Panda, a partire dal lancio, è l’auto più venduta in Italia (ed è anche la citycar più venduta in Europa per due anni consecutivi). La filosofia del modello è la stessa delle due serie che l’hanno preceduta, ma l’interno è più raffinato, ispirato a quello della Nuova 500. La versione 4×4 debutta anch’essa nel 2012, incontrando un notevole successo. La gamma è declinata nella versione base e nella K-way, alle quali nel 2013 si aggiunge la Panda 4×4 Antartica, edizione in serie limitata (soli 200 esemplari, prezzo 19.600 euro) che celebra i 30 anni e il mezzo milione di Panda 4×4 prodotte dal 1983, anno del lancio del modello a trazione integrale.E riecco anche la CrossNel listino della Panda 4×4 della nuova generazione nel 2014 viene reintrodotta la versione Cross, con una vistosa caratterizzazione estetica e alcune migliorie tese ad esaltarne la mobilità. La stessa trazione integrale Torque On Demand offre al pilota la possibilità di selezionare tre diverse modalità (Auto, Lock e Hill Descent) per adattare al meglio la risposta della trasmissione alle esigenze del percorso. Come le altre Panda 4×4, la Cross è disponibile con due varianti di motore, un bicilindrico a benzina di 0.9 litri TwinAir da 90 CV, e un quattro cilindri Diesel 1.3 MultiJet II da 80 CV. Dalla fine del 2015 i motori ricevono l’omologazione Euro 6 e il 1.3 Multijet viene potenziato da 80 a 95 cavalli. Panda 4×4, il futuroIl Gruppo Stellantis, nato ufficialmente il 16 gennaio 2021 dalla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e PSA, tra le tante iniziative ha intrapreso un complessivo riordino delle gamme dei diversi marchi che costituiscono la società. Per quanto riguarda Fiat, e in particolare Panda, la società prevede di presentare un nuovo modello tra il 2023 e il 2024, modello che secondo indiscrezioni potrebbe essere al 100% elettrico. Questo significa che la futura Panda potrebbe utilizzare il pianale dell’attuale Fiat 500e oppure sfruttare una variante specifica della piattaforma e-CMP (piattaforma utilizzata da Stellantis per DS3 Crossback E-Tense, Peugeot e-2008 e Opel Mokka-e). Tenuto conto del fatto che una nuova versione della e-CMP sarà alla base della Jeep Avenger, che avrà trazione integrale, non costa nulla sognare una futura e-Panda 4×4. Del resto, il pianale Small-Wide dell’attuale Jeep Renegade non ha debuttato con la 500L?

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