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Ferrari "dentro" le batterie del futuro: via al progetto con Università di Bologna e NXP

Ferrari “dentro” le batterie del futuro: via al progetto con Università di Bologna e NXP

“Enzo Ferrari, il nostro fondatore, fin dall’inizio ci ha spinti a capire per imparare, quindi migliorare. Da qui la volontà di comprendere cosa c’è all’interno della cella di una batteria allo scopo di sapere cosa succede agli ioni e cosa accade quando gli ioni vengono a contatto con gli elettroni. Le batterie per i veicoli evolvono in continuazione e Ferrari non ha mai voluto dotarsi di componenti praticamente a scatola chiusa”.

Benedetto Vigna, ad di Ferrari, spiega così la nascita dell’E-Cells Lab, un centro di ricerca in ambito elettrochimico all’interno dell’Università di Bologna che punta ad accrescere la conoscenza dei materiali e delle proprietà chimiche e fisiche delle celle al litio. Tutte le attività, in proposito, saranno condivise con il gruppo olandese NXP, leader nel campo dell’elettronica, partner e sostenitore del progetto.

Per Vigna, al suo secondo anno, settimo mese e settimo giorno in carica come ad del Cavallino rampante, si tratta di un nuovo importante risultato in direzione degli impegni di Ferrari di essere “carbon neutral” per fine decennio e con una particolare attenzione agli aspetti etici. “Sarà studiato a fondo il litio – spiega – ma attenzione, solo il materiale che proviene da miniere certificate, attraverso estrazioni purificate e nel rispetto delle persone che ci lavorano”. Un forte messaggio contro ogni forma di sfruttamento della manodopera come purtroppo avviene in varie regioni del mondo. “Il litio, che vanta indubbi vantaggi sugli altri materiali utili alla causa, si può trovare ovunque – aggiunge il top manager – il problema risiede in dove viene purificato”.

Il laboratorio bolognese si compone di due aree: la prima dedicata alla preparazione di materiali elettrochimici, la seconda preposta ad analisi, test e caratterizzazione dei materiali stessi. I risultati conseguiti saranno di utilità per Ferrari nello sviluppo di un linguaggio comune con i propri fornitori di celle, al fine di accrescere la padronanza delle performance delle batterie che verranno assemblate negli stabilimenti di Maranello.

L’evento – che si è svolto nella principale università della Motor Valley, nonché la più antica al mondo oggi in attività, con gli interventi anche del Rettore Giovanni Molari e di Jens Hinrichsen, vicepresidente esecutivo e direttore generale di NXP – ci ha permesso di appronfondire con Vigna l’iniziativa e di fare un punto sulle attività di Ferrari.

Dottor Vigna, le sinergie – in questo caso con l’ateneo di Bologna e il gruppo NXP – sono fondamentali per ottenere i migliori risultati.

“Il progetto E-Cells Lab riflette pienamente l’importanza che il confronto tra il mondo accademico e quello delle imprese ha sempre avuto per noi. E da tale confronto nasce ora un laboratorio che apporterà un contributo importante agli studi nel campo dell’elettrochimica, generando innovazione nel nostro territorio e costruendo le competenze del futuro”.

A Maranello, intanto, si avvicina la data dell’inaugurazione dell’innovativo E-Building, complesso nel quale saranno prodotte le supercar del futuro. Tutto sarà pronto per metà 2024.

“Certo e sarà la dimostrazione pratica del concetto: Se si vuole, si può. Lo abbiamo annunciato due anni fa, alla presentazione del Piano strategico, e il taglio del nastro avverrà nei tempi previsti. Anche questo E-Cells Lab prende vita dopo appena 100 giorni. Darwin diceva: Non vince il più forte, ma il più veloce. Quindi, occorre immaginare il futuro, anticiparlo e lavorare per questi obiettivi. Ne era convinto anche Enzo Ferrari”.

Per il futuro avete intenzione di produrre batterie?

“No, Ferrari non ha alcun progetto di Gigafactory. Vogliamo solo capire dagli studi come estrarre il massimo delle performance insieme ai nostri fornitori”.

Molti i giovani studenti che via via entreranno a far parte del team di studio a Bologna. Una iniziativa che darà spazio soprattutto alla pratica rispetto alla teoria.

“In Italia ritengo si sia dato troppo spazio alla teoria, bisogna tornare ai fondamentali. Si deve aumentare il peso della pratica rispetto alla teoria. Ultimamente vedo con piacere un trend positivo in tale direzione”.

Quando i primi risultati concreti degli studi sul litio?

“Nel medio termine, fra 3-5 anni”.

E una volta approfonditi i contenuti delle celle di una batteria? Metterete a disposizione di altre realtà i risultati ottenuti?

“Quello che impareremo sarà messo a disposizione anche di altri. Chiaro che dipenderà dal settore in cui quelle realtà lavorano. Il punto fisso di Ferrari: contribuire allo sviluppo dell’umanità”.

Nel 2025 presenterete la prima supercar 100% elettrica. Vostra intenzione è però quella di mantenere sul mercato anche l’endotermico e l’ibrido ricaricabile.

“Confermo quello che abbiamo riferito due anni fa. Le transizioni devono essere tecnologiche, non digitali. Le tre opzioni andranno avanti per un po’ anche perché, nel mentre, si stanno sviluppando i cosiddetti carbon neutral fuel, tra carburanti sintetici e biocarburanti. Auto diverse per clienti diversi, dunque”.

E l’idrogeno?

“Ci stiamo lavorando, fa parte degli e-fuels perché realizzato con energia elettrica, che però dev’essere rinnovabile. Se viene estratto dal gas naturale non va bene”.

Il piano programmatico ha qualche punto in sospeso?

“Finora tutto quanto abbiamo annnunciato rispetta i tempi. Lavoriamo per fare in modo che tutto scorra, Quindi, mai fermarsi”

Ferrari, passione e mobilità.

“Mobilità e Ferrari non vanno d’accordo. Da noi, lo ribadisco, non ha senso parlare di guida autonoma. La passione, invece, resta legata all’aspetto emozionale. Al volante di una Ferrari deve continuare a esserci la persona, E’ il divertimento che deve prevalere”.

E l’Intelligenza artificiale?

“Lo spirito critico deve essere sempre coltivato da tutti noi”.

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