F1, caso budget, Red Bull contro la Ferrari: «Accordo con la Fia trasparente»
Il confronto fra Mattia Binotto e Christian Horner, programmato nella conferenza stampa dei team principal, è saltato all’ultimo. Il capo della Ferrari è stato fermato dall’influenza, e così il suo omologo inglese ha portato davanti uno show, quasi in solitaria. C’era Zak Brown della McLaren: ma l’altro grande accusatore che aveva scritto alla Fia per «chiedere punizioni esemplari nei confronti di chi bara» suggerendo anche le sanzioni da applicare è stato molto meno incisivo con le parole. Horner non lo ha degnato di uno sguardo ed è passato al contrattacco: «Quella lettera a noi non l’ha inviata, è stato scioccante scoprire che ci accusa di imbrogliare. Lui come altri avversari. E lo fanno senza prove».
Colpisce duro: «A causa di tutte queste voci i figli dei nostri dipendenti vengono bullizzati nei parchi giochi». Ma la difesa del capo della Red Bull traballa di fronte all’evidenza che la sua squadra sia stata l’unica nel 2021 a spendere più del consentito.
È convinto di poter raggiungere una transazione a brevissimo, quindi ammette l’infrazione: «Siamo in discussione con la Fia circa su questi costi e su quali possono essere i fatto di mitigazione». Tradotto: gli sconti di pena.
Con le spalle al muro, attacca la Ferrari: «Cerchiamo un accordo trasparente, niente segreti come in passato». Il riferimento è al patto riservato fra la Fia e Maranello relativo ai motori 2019. Pagato a carissimo prezzo nel 2020 con una monoposto-lumaca. Quanto andrà forte la Red Bull nel 2023 potrebbero non deciderlo più gli ingegneri.