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F1, caso budget, Red Bull contro la Ferrari: «Accordo con la Fia trasparente»

f1, caso budget, red bull contro la ferrari: «accordo con la fia trasparente»

F1, caso budget, Red Bull contro la Ferrari: «Accordo con la Fia trasparente»

Il rodeo texano di Austin va in scena fuori dalla pista (qui gli orari del Gran Premio). Con il Mondiale già nelle mani di Max Verstappen (domenica la Red Bull potrebbe festeggiare anche il titolo costruttori), il budget-gate accende la F1. Una vicenda che sembra ormai vicina alla conclusione e che avrà forti impatti sul futuro.

Il confronto fra Mattia Binotto e Christian Horner, programmato nella conferenza stampa dei team principal, è saltato all’ultimo. Il capo della Ferrari è stato fermato dall’influenza, e così il suo omologo inglese ha portato davanti uno show, quasi in solitaria. C’era Zak Brown della McLaren: ma l’altro grande accusatore che aveva scritto alla Fia per «chiedere punizioni esemplari nei confronti di chi bara» suggerendo anche le sanzioni da applicare è stato molto meno incisivo con le parole. Horner non lo ha degnato di uno sguardo ed è passato al contrattacco: «Quella lettera a noi non l’ha inviata, è stato scioccante scoprire che ci accusa di imbrogliare. Lui come altri avversari. E lo fanno senza prove».

Colpisce duro: «A causa di tutte queste voci i figli dei nostri dipendenti vengono bullizzati nei parchi giochi». Ma la difesa del capo della Red Bull traballa di fronte all’evidenza che la sua squadra sia stata l’unica nel 2021 a spendere più del consentito.

Secondo lui è colpa di differenze di interpretazione su alcune voci di spesa minime, di «norme complesse al primo anno di applicazione e ancora immature», il file finanziario era di 75 mila righe. «Non abbiamo ottenuto vantaggi né per il 2021 né per gli anni a venire». Ma perché gli altri team allora erano in regola? Horner ha confermato che la Fia ha offerto il patteggiamento, una soluzione che prevede la rinuncia all’appello. Le pene includerebbero una multa e la riduzione di ore in galleria del vento (per i rivali non meno del 20-25%) per la prossima stagione.

È convinto di poter raggiungere una transazione a brevissimo, quindi ammette l’infrazione: «Siamo in discussione con la Fia circa su questi costi e su quali possono essere i fatto di mitigazione». Tradotto: gli sconti di pena.

Con le spalle al muro, attacca la Ferrari: «Cerchiamo un accordo trasparente, niente segreti come in passato». Il riferimento è al patto riservato fra la Fia e Maranello relativo ai motori 2019. Pagato a carissimo prezzo nel 2020 con una monoposto-lumaca. Quanto andrà forte la Red Bull nel 2023 potrebbero non deciderlo più gli ingegneri.

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