Come si presenta questo quadriciclo compatto al nuovo mercato elettrico?
- Estetica e struttura dell’Estrima Birò
- Abitacolo essenziale
- Il motore elettrico
- L’Estrima Birò su strada
- Quanto costa l’Estrima Birò?
- Pro e Contro
- Estrima Birò 2021: Scheda Tecnica
La storia dell’Estrima Birò ormai sta quasi per compiere gli stessi anni richiesti per mettersi dietro al suo volante. L’azienda, infatti, venne creata nel 2008 dalla Brieda, un’azienda di Porcia (PN) specializzata nella realizzazione di abitacoli per macchine movimento terra. Del resto, è proprio questo che sembra la Birò, ovvero l’abitacolo di un’escavatrice messa su ruote. Un esempio molto interessante di passaggio di competenze da un settore industriale ad un altro. Quando arrivò sulle nostre strade (sicuramente ne avrete vista qualcuna in giro se vivete in città, ne sono state vendute circa 4.000 in Italia) non c’erano molte alternative per la mobilità elettrica. Ora, invece, tutto è cambiato. L’elettrificazione è l’argomento dell’anno e tantissime case auto stanno facendo uscire vetture ibride ed elettriche. Come si pone il piccolo Estrima Birò in questo scenario completamente cambiato?
Estetica e struttura dell’Estrima Birò
Abitacolo essenziale
Anche l’abitacolo dell’Estrima Birò segue la filosofia costruttiva dell’esterno, quindi essenzialità e praticità. Parliamo di un interno al quale ovviamente occorre abituarsi, ma che è concepito letteralmente per poter scendere e salire in pochi secondi dalla vettura senza preoccuparsi quasi di nulla. La panca presenta due sedili sufficientemente morbidi da garantire un viaggio comodo, con schienale imbottito e rimovibile, dietro al quale troviamo un piccolo vano da 41 litri. Non è possibile regolare la seduta, che rimane assolutamente fissa. La posizione del volante e soprattutto dei pedali del freno e dell’acceleratore, molto centrati, porteranno quando si viaggia da soli a posizionarsi al centro, assumendo una posizione simile a quella dei motorini. La leva del freno di stazionamento è orizzontale e perpendicolare al guidatore e sarà l’unico modo di immobilizzare l’auto, non essendoci un cambio con posizione P. Anzi, l’unico elemento che potremmo definire “cambio” è un pulsante dietro al volante per inserire la modalità Drive o la retromarcia. Oltre a questo, troviamo un pulsante per il clacson, per le luci, per l’anti-appannamento del parabrezza (unica concessione alla climatizzazione altrimenti assente) e il comando per le luci direzionali. Assente anche qualsiasi tipo di radio, anche se il Birò viene fornito con un portacellulare di serie con porta USB, così da poter utilizzare il proprio smartphone come navigatore e riproduttore musicale. Sono presenti due vani porta oggetti: uno posizionato tra il cruscotto e il parabrezza, mentre un secondo è alle spalle, con anche un pozzetto nel quale è possibile inserire un ombrello. Al centro troviamo anche il tachimetro, con al centro un display a cristalli liquidi. Questo, purtroppo, nella versione da noi provata ha mostrato molti problemi di visibilità, ma nelle versioni future dovrebbe essere inserita la retroilluminazione, che potrebbe risolvere questo intoppo.
Il motore elettrico
Parliamo ora delle caratteristiche tecniche dell’Estrima Birò. Si tratta di un quadriciclo dotato di due motori elettrici da 48 V con una potenza massima di 3,3 kW, quindi poco più di 4 CV. Per quanto riguarda la batteria, invece, sono disponibili due modelli distinti, tra i quali però non c’è solamente l’autonomia come discriminante. La più grande fornisce fino a 100 km di percorrenza (4,98 kWh di capienza), ma è fissa e va ovviamente ricaricata con una presa vicino all’auto stessa. La presa in questione non è quella delle colonnine, ma una comunissima da 220 V casalinga. La seconda batteria è meno capiente e arriva fino a 55 km di percorrenza (3,28 kWh), ma ha un vantaggio fondamentale. È infatti estraibile e dotata di ruotini e manico tipo trolley. In questo modo è possibile portare in casa i 25 kg della batteria e ricaricarla a qualsiasi presa di corrente. Un modo davvero creativo per eliminare l’ansia da ricarica, seppur con un’autonomia limitata. Una ricarica partendo da zero, secondo i dati dichiarati dall’azienda e usando una normale presa casalinga, può essere completata in 6 ore per il modello da 100 km e in 4 ore per quello da 55 km.
L’Estrima Birò su strada
Quanto costa l’Estrima Birò?
L’Estrima Birò ha ovviamente prezzi molto differenti a seconda delle versioni e dei pacchetti, com’è normale che sia. Il modello di base Summer, ovvero senza le portiere, è prezzato da 7.990 € IVA inclusa. Con le portiere, ovvero il modello Winter, si parte da 9.990 €. Le versioni con il baule ingrandito, ovvero la Big e la Box, partono rispettivamente da 11.990 € e 12.490 €.
Pro e Contro
Ci Piace | Non Ci Piace |
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Compatto e facile da parcheggiare. Autonomia ottimale per la città. Più spazio e protezione rispetto ad uno scooter. | Comfort di guida non ottimale su fondi stradali accidentati. In nome della leggerezza, non ha radio e climatizzatore. Molta plastica. |
Estrima Birò 2021: Scheda Tecnica
Dimensioni: 1,74 m lunghezza x 1,09 m larghezza x 1,59 m altezza
Motore: Doppio motore elettrico da 3,3 kW
Cambio: automatico
Velocità massima: 45 km/h (60 km/h con la Bolt)
Allestimenti: Summer, Winter, Big, Box
Bagagliaio: 41 litri dietro lo schienale (300 litri con Big e Box)
Autonomia: 55 km con batteria rimovibile, 100 km con batteria fissa
Prezzo: Da 7.990 €