La preoccupazione del marchio svedese: "Di questo passo le emissioni previste da qui al 2050 saranno rilasciate già entro il 2030"
Il tema delle emissioni di CO2 derivanti dal settore automotive continua a tenere banco anche tra le case automobilistiche. E in vista del futuro c’è chi si dice molto preoccupato tanto dalla situazione attuale quanto dalle previsioni che circolano riguardo ai prossimi anni: secondo le stime di Polestar, ad esempio, le emissioni previste per il settore auto da qui al 2050 saranno in realtà rilasciate già entro il 2030.
Situazione allarmante
“Insieme a Rivian abbiamo commissionato alla società di consulenza Kearney uno studio indipendente sulle emissioni dell’industria dell’auto e sui risultati attesi da qui al 2050. Il risultato è allarmante, le strategie in atto porteranno ad emissioni del 75% superiori rispetto agli obiettivi – ha spiegato Fredrika Klarén, responsabile sostenibilità di Polestar, ai microfoni di Repubblica – Lo studio è molto chiaro nell’individuare il percorso possibile per evitare il disastro. Il mondo dell’auto deve agire velocemente e in modo coordinato su tre direttrici: espansione della mobilità elettrica, produzione di elettricità da fonti energetiche rinnovabili e un’azione urgente e molto decisa per abbattere le emissioni della catena di fornitura di materiali e componenti”.
Produzione carbon free
Futuro solo elettrico?
La domanda che sorge spontanea ora è: il futuro dell’automotive è solo elettrico o passa anche da altre soluzioni, che possono spaziare dall’idrogeno ai carburanti sintetici? Polestar è convinta che, a causa del pochissimo tempo a disposizione, la soluzione che ha la maggiore possibilità di diffondersi con la rapidità necessaria è quella dell’auto elettrica a batterie, il che non preclude il fatto che idrogeno, e-fuel e bio-fuel possano avere un ruolo importante nel trasporto pesante e nel settore energetico. “Bisogna accelerare nel creare le condizioni più favorevoli ma molti elementi per scegliere l’elettrico con soddisfazione già sono realizzabili, come le soluzioni di ricarica veloce e il risparmio nei costi di possesso e di utilizzo – ha concluso Klarén – Abbiamo avviato un intenso dialogo con altri costruttori e abbiamo un programma di tavole rotonde. Ma ancora non abbiamo deciso come comunicare in modo comune sull’argomento”.