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Emissioni auto: Corte dei Conti europea lancia l’allarme

Delle emissioni auto si parla molto e probabilmente è parere comune e diffuso che la crescente diffusione di veicoli ibridi ed elettrici le stia diminuendo considerevolmente, ma in realtà pare che negli ultimi 12 anni i valori si siano ridotti solo in minima parte, come evidenziato di recente dalla Corte dei Conti europea.

emissioni auto: corte dei conti europea lancia l’allarme

Photo by Caniceus – Pixabay

La Corte dei Conti europea (Eca) ha recentemente pubblicato un report sulle emissioni di anidride carbonica delle auto nel Vecchio Continente che a quanto pare, a dispetto delle normative sempre più stringenti in materia, è tutt’altro che rassicurante.

C’è senza dubbio stata una apprezzabile presa di coscienza collettiva, da parte di produttori e automobilisti e il tema della transizione ecologica è entrato da protagonista nella quotidianità, ma dati alla meno, qualcosa non torna.

Negli ultimi 12 anni, le emissioni totali delle vetture immesse sul mercato (e che circolano sulle nostre strade) non sono diminuite in maniera rilevante. In particolare, l’impatto dei mezzi diesel rimane costante, mentre le auto a benzina sono un po’ migliorate, ma si fermano ad un calo di emissioni pari ad appena il -4,6%.

Circolano ancora troppi mezzi inquinanti, faticano non poco a prendere piede, per varie ragioni, economiche, culturali ed altre ancora, le auto 100% elettriche.

Emissioni auto in Europa: come accelerare per migliorare la situazione

emissioni auto: corte dei conti europea lancia l’allarme

Photo by Nerivill – Pixabay

L’unica via che ad oggi pare concretamente percorribile per cercare di migliorare la situazione, che negli ultimi 12 anni, a conti fatti, è stata sostanzialmente stagnante, è puntare sulla diffusione delle BEV (Battery Electric Vehicle). Le auto elettriche hanno contribuito a tagliare la quantità di sostanze nocive negli ultimi anni, ma ce ne sono ancora troppo poche in giro.

I prezzi di listino ancora elevati sono un freno che in parte può essere superato o quantomeno aggirato, da operazioni come il leasing sociale, attivato in Francia o altre forme di sostegno o incentivo. Serve insomma una mobilitazione della politica, non solo di produttori e automobilisti.

La situazione in Italia e nel resto d’Europa

L’Italia ha confermato gli incentivi auto, volti a cercare di svecchiare il parco di mezzi circolanti, puntando su nuove vetture elettriche. Gli incentivi, introdotti dall’esecutivo guidato da Mario Draghi nel 2022, erano un tesoretto di diversi milioni di euro, in parte ancora da spendere.

L’elettrificazione del parco auto in Italia come nel resto dell’Unione Europea rimane però un’impresa complessa. I costi delle auto restano impegnativi per gran parte delle famiglie. Nel frattempo, il Partito Popolare Europeo si è apertamente schierato contro lo stop delle auto a benzina e diesel dal 2035.

Fare previsioni su come e quanto potranno ridursi le emissioni diventa quindi in questo scenario sempre più arduo.

Lo studio presentato e commentato dall’Eca da un chiaro segnale del bisogno di accelerare in questo strategico processo, anche perché altrimenti gli obiettivi climatici fissati per il 2030 e il 2050 saranno decisamente fuori portata. Bisogna cercare di adottare dei provvedimenti efficaci e in tempi davvero rapidi. Serve un impegno comune a livello europeo, solo così si potrà concretamente migliorare la qualità dell’aria che tutti noi respiriamo, specie nei maggiori centri urbani del Vecchio Continente.

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