Ferrari, Maserati e Porsche denotano strategie differenti per la sonorità delle proprie elettriche, accomunate però da un unico obiettivo
C’è una sottile ironia nel cambio di percezione del pubblico verso il suono dell’automobile. Agli albori dell’industria automobilistica, la tecnologia dell’elettrico era vista come la più promettente per il futuro, complice, tra i tanti motivi, il disturbo arrecato dal rumore dei motori a combustione interna. Oltre un secolo più tardi, il percorso di elettrificazione porta con sé il dispiacere degli appassionati per la perdita del sound del motore termico, non più concepito come effetto collaterale, ma come un valore aggiunto dell’automobile.
Ecco quindi che la gestione acustica del veicolo diventa una priorità per i costruttori impegnati nella sfida dell’elettrificazione. Il sound muta, passando dall’essere pura espressione diretta dell’auto a una composizione ibrida tra l’acustica del motore elettrico e l’aggiunta di contributi esterni. La sonorità diventa strumento imprescindibile, che si affianca agli altri sensi nell’offrire un’esperienza di guida completa.
I grandi costruttori, specialmente i leader nel segmento delle supersportive, si sbizzarriscono nella composizione di un sound emotivo anche per le elettriche a batteria. Nel mese di gennaio Ferrari ha registrato presso lo United States Patent and Trademark Office un brevetto per la generazione di un suono ad elevata intensità per i suoi futuri modelli elettrificati. L’approccio di Maranello è quello di un contributo sonoro esterno al motore elettrico, ma sempre generato meccanicamente dall’auto piuttosto che artificialmente tramite altoparlanti. La soluzione brevettata dal Cavallino prevede l’immissione nei motori elettrici di particolari profili di corrente e voltaggio, che si sovrappongono a quelli utili a generare la propulsione. Per quanto tali correnti non influiscano sulla spinta, queste sono comunque sufficienti per far vibrare specifici componenti della trasmissione alla loro frequenza di risonanza, seguendo l’andamento dei regimi del motore elettrico.
Ferrari elettrica: brevetto per un sound da 90 dB
Conscia di questa caratteristica e dell’importanza della parte acustica, Maserati ha perseguito un altro approccio per la sua GranTurismo Folgore. La casa del Tridente si appoggia a quella che è la generazione sonora naturale del motore elettrico e degli inverter in tutte le dinamiche di guida della vettura. Quello di Folgore però è un suono di sintesi di un certo numero di contributi. Contrariamente ad alcuni concorrenti, Maserati non ha richiesto l’intervento esperti di sound esterni su questo tipo di sviluppo, ma si è avvalsa internamente degli stessi ingegneri dedicati allo sviluppo del sound dei motori termici.
Porsche come Ferrari: l’elettrico avrà un suono artificiale
Maserati opta dunque per rinforzare l’acustica naturale del motore elettrico, modulandola e arricchendola con le tonalità a basse frequenze tipiche del termico, pur senza replicarne a pieno il sound. Stando invece alla soluzione recentemente brevettata, Porsche si spinge sempre di più verso un suono artificiale e prevaricante su quello naturale del powertrain. La casa di Stoccarda infatti sta investendo su un sistema in grado di adeguare volume, tonalità e timbro del sound in base allo stile di guida del conducente e alla mappatura selezionata. Il suono risultante viene riprodotto all’interno dell’abitacolo e all’esterno del veicolo per mezzo di altoparlanti.
Trascendendo dai singoli approcci, dai vari costruttori traspare la necessità comune di comporre un suono che valorizzi l’esperienza di guida dell’elettrico, visione perfettamente riassunta nelle parole di Danesin: “Per noi era fondamentale che il sound restituisse un’esperienza genuina rispetto a quelle che erano i comportamenti della proporzione termica. Riteniamo che il sound sia un fattore fondamentale per l’esperienza di guida del cliente, in quanto dal punto di vista acustico restituisce un’ulteriore informazione su cosa la propulsione stia facendo e questo rende molto più stretto il legame tra chi guida e la vettura. Per noi una Maserati è una vettura che si indossa come un vestito fatto su misura. Te la devi sentire addosso in modo ottimale dal punto di vista percettivo e solo così crei un legame con la vettura e migliori la tua esperienza di guida”.