Motus-E chiede di aumentare il tetto massimo per le full electric e i fondi per l'autonoleggio: "Confidiamo nel prossimo Governo"
Non una bocciatura totale, ma neanche una promozione quella che Motus-E dà all’azione del Governo, dopo che i “nuovi” incentivi 2022 alle auto elettriche sono stati finalmente sbloccati. Tre le novità del decreto, fresco di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale: l’aumento dello sconto a chi ha un Isee inferiore ai 30.000 euro; l’introduzione di un bonus per wallbox e colonnine condominiali; l’estensione alle società di autonoleggio.
Soglia bassa
Prima di tutto, sottolinea Naso, “stupisce che non sia stato rivisto il tetto massimo di acquisto per la classe di auto con emissioni comprese tra 0 e 20 g di CO2/km, attualmente fissato a 35.000 euro più Iva (42.700 euro, ndr) e più basso di quello previsto per le plug-in (45.000 euro più Iva, per un totale di 54.900 euro, ndr)”.
Secondo Motus-E, invece, sarebbe necessario almeno un “pareggio” tra full electric e ibride plug-in. Non solo perché le BEV sono a zero emissioni, ovviamente, ma anche perché la gran parte dei modelli in grado di sfruttare a pieno le ricariche ad alta potenza previste dal Pnrr sono fuori dalla soglia incentivata. Una discreta contraddizione.
Giudizio sospeso
Bene ma non benissimo anche l’apertura alle società di noleggio auto: “Riteniamo che non sia giusto destinare a questi soggetti, che non rottamano mai, la metà del contributo minimo, cioè quello previsto senza rottamare nulla, e che a questi sia destinato solo il 5% dei fondi, circa 11 milioni”.
L’autonoleggio dà infatti un contributo importante all’elettrificazione, anche perché rivitalizza il mercato dell’usato in pochi anni. E non solo: “Se dobbiamo aprire ai noleggi – insiste Naso – facciamolo per bene, perché il momento di incertezza che il nostro Paese vive sta contraendo le intenzioni di acquisto dei privati. Sono le imprese che possono fare la differenza nel mercato”.
“Siamo convinti che gli incentivi per la realizzazione di punti di ricarica privata, che arrivano fino ad 8.000 euro in caso di colonnine a servizio di più condomini, possano contribuire fortemente a migliorare l’esperienza degli utenti”, conclude Naso.